Armani, il patrimonio da 12 miliardi suddiviso tra gli eredi. Le mire di Lvmh e l’ipotesi Borsa
Da qualche anno Giorgio Armani stava lavorando alla successione del gruppo da lui fondato. Lo ha fatto con un preciso messaggio: «Finché vivrò sarò io il padrone», aveva detto qualche tempo fa dopo una sfilata. Ora bisognerà attendere le disposizioni testamentarie, ma di sicuro in questi anni il terreno è stato preparato per le persone fidate: «Per la successione credo che la soluzione migliore sarebbe un gruppo di persone fidate a me vicine e scelte da me», con un chiaro coinvolgimento della Fondazione Armani, alle due nipoti, Silvana e Roberta, figlie del fratello Sergio scomparso anni fa, all’altro nipote, Andrea Camerana, figlio della sorella Rosanna. e al manager Leo Dell’Orco.
I numeri
I numeri del gruppo sono importanti. Con quasi 12 miliardi di patrimonio secondo Forbes. La successione è stata preparata in un documento del 2016, poi rivisto due anni fa: fino ad oggi lo stilista scomparso possedeva il 99,9% del gruppo mentre lo 0,1% fa capo alla Fondazione Giorgio Armani. Ora, secondo indiscrezioni degli ultimi mesi, sono previste sei categorie di azionisti (dalla A alla F più altre senza diritto di voto), tutti uguali davanti al dividendo (solo «il 50% degli utili netti verrà ripartito»). I soci eredi si ripartiranno il capitale azionario, assieme alla Fondazione, e nomineranno il nuovo consiglio di amministrazione. Tuttavia alcuni nuovi azionisti avranno il triplo dei voti e il diritto a nominare il ceo. I soci A avranno il 30% del capitale, quelli F il 10%, gli altri il 15%.
La quotazione
Uno degli scenari, con la successione, potrebbe essere la quotazione in Borsa della Giorgio Armani Group in un arco di tempo di 5 anni. Malgrado la congiuntura poco favorevole per il lusso nell’ultimo anno, l’azienda siede su una generazione di cassa rilevante: circa un miliardo. In quattro anni sono stati realizzati quasi 600 milioni di utile, parte dei quali sono stati distribuiti in dividendi. Secondo gli ultimi dati approvati, nel 2024, il fatturato ha toccato i 2,3 miliardi con un utile ante imposte a circa 75 milioni milioni. In base ai multipli del settore, l’intero gruppo potrebbe valere circa 10 miliardi di euro.
Le mire francesi
Ma il dossier è da anni anche sul tavolo delle grandi banche d’affari. Anche se molti osservatori ritengono probabile che, quando scatterà la successione, si faranno avanti grandi multinazionali della moda, come appunto il colosso francese Lvmh, che più volte ha provato ad avvicinarsi allo stilista negli anni passati, ma anche i maggiori fondi di private equity a livello internazionale, a cominciare da Cvc, Blackstone e Kkr.
Fonte: Il Sole 24 Ore