
Arredo, quasi la metà delle aziende teme l’impatto dei dazi Usa
Quasi la metà delle imprese della filiera legno-arredo prevede un impatto negativo a causa dei dazi minacciati da Trump sui prodotti europei. Nell’incertezza totale che ancora grava su questa situazione, èpercepibile il timore per il rallentamento di un mercato che, negli ultimi dieci anni, è stato uno dei più performanti per il design italiano, tanto da diventare la seconda destinazione estera per valori, supernado anche la Germania.
Per un quarto delle aziende impatto oltre il 10%
L’ultimo Monitor periodico di FederlegnoArredo (realizzato dal centro studi su un campione di circa 400 aziende che nel primo trimestre 2025 hanno realizzato vendite per oltre 2,2 miliardi di euro) contiene infatti un focus dedicato a questo tema e rileva, come accennato, che poco meno della metà delle imprese intervistate ritiene di poter subire un impatto dalle politiche protezionistiche di Trump. Di queste, circa la metà quantifica tale impatto in un 5%, il 26% ritiene invece l’impatto potrà arrivare fino al 10% e il restante 25% teme effetti superiori al 10%. C’è anche chi ammette di non poter fare, al momento, alcun tipo di previsione.
«Questo è il dato a mio avviso più preoccupante che emerge dal nostro Monitor relativo al primo trimestre di quest’anno – commenta Claudio Feltrin, presidente di FederlegnoArredo -. Rileviamo uno stato di confusione e totale incertezza, che ha immobilizzato molte aziende, nell’attesa di avere un quadro stabile e decidere le strategie future, a partire dall’apertura verso nuovi mercati o la scoperta di potenziali».
Primo trimestre stazionario per ricavi
Feltrin commenta invece in modo positivo i risultati del Monitor sull’andamento del fatturato nel primo trimestre, che risultano in linea con l’andamento del periodo gennaio-marzo 2024, registrano una flessione dello 0,7% complessivo, con un -0,5% sul mercato nazionale e un -1% per l’export. Il sistema arredamento, che rappresenta oltre il 60% delle vendite totali, ha chuso il primo trimestre in clo del 2%, a causa di una frenata sia delle esportazioni (-2,4%), sia del mercato nazionale ( -1,7%). Va meglio il sistema Legno, che registra un incremento dell’1,9% totale, con un +1,3% sul mercato interno e un +3,2% per l’export.
«Sono dati che potremmo definire confortanti, stante la situazione internazionale e le ricadute che le scelte Oltreoceano stanno avendo sulle nostre imprese – spiega Feltrin -. Abbiamo chiesto ai nostri associati anche una previsione per l’interno 2025, per quanto sia difficile, data l’incertezza del momento». Le attese sono al ribasso rispetto alla precedente rilevazione, sebbene le stime per la chiusura d’anno rimangano positive, grazie soprattutto alle esportazioni.
Fonte: Il Sole 24 Ore