Arriva iPhone 17: Apple si smarca dalla Cina (ma si lega all’India)

Arriva iPhone 17: Apple si smarca dalla Cina (ma si lega all’India)

A vederla oggi, la domanda più ricorrente è questa: chissà se Tim Cook, in piena emergenza Covid, avrebbe scelto comunque l’India come patria dei nuovi iPhone. La risposta, chiaramente, non possiamo saperla. Ma un eventuale pentimento del ceo di Apple rimane fra le ipotesi più accreditate. Perché oggi, alla vigilia del lancio di iPhone 17 (data di arrivo ufficiale, 9 settembre prossimo), questa serie del telefono Made in Cupertino sembra avere un valore geopolitico enorme. Ricco di novità e imprevisti. Soprattutto a causa dei pessimi rapporti commerciali fra Stati Uniti e India, con Trump che ha imposto dazi del 50%.

Facciamo un passo indietro, perché la strada indiana di Apple è stata tracciata molti anni fa, e rientra nella strategia “China‑plus” che Apple insegue sin dal 2016, quando il ceo, Tim Cook, incontrò il primo ministro Modi. Una strategia che ha portato l’India a rappresentare fino al 14 % della produzione globale di iPhone, fino ai modelli della famiglia 16.

Il primo esperimento risale al 2017, quando il gigante californiano affida a Wistron, un produttore a contratto taiwanese, la produzione del modello iPhone SE a Bengaluru (la capitale dello stato indiano meridionale di Karnataka). All’inizio, come detto, è più che altro un esperimento su scala ridotta, pensato per il mercato indiano e per adeguarsi ai requisiti locali, come la quota del 30 % di componenti di origine indiana.

La spia rossa, quella che da a Tim Cook qualcosa di più grande di una semplice idea, arriva poi col Covid. Mentre l’epidemia morde le città cinesi, Xi Jinping impone misure senza precedenti. Si fermano anche le fabbriche. E la produzione di iPhone (fino ad all’ora totalmente cinese) si blocca, creando non pochi problemi ad Apple.

Fonte: Il Sole 24 Ore