
Art Basel 2025: tra trasformazione aziendale e proteste dal mondo dell’arte
Ci stiamo avvicinando ad uno degli appuntamenti più importanti e attesi del mercato dell’arte, ovvero Art Basel che si svolgerà a Basilea dal 19 al 22 giugno con la preview il 16 giugno per i possessori di First Choice e Preview card. Le email dei collezionisti sono già invase dalle proposte delle gallerie che saranno presenti in fiera, una prassi ormai consolidata e volta a cercare di contrastare la debolezza del mercato dell’arte e poter avere maggiori sicurezze in merito alla copertura dei costi della fiera, un aspetto non banale visti i tempi. Inoltre per le gallerie avere una maggior visibilità in fiera è un fattore molto importante. Lo sa bene la galleria francese Air de Paris che, dopo 25 anni di partecipazione ininterrotta ad Art Basel, ha annunciato il proprio ritiro dalla fiera per l’edizione 2025, denunciando pubblicamente la gestione opaca e discriminatoria dell’assegnazione degli spazi espositivi. La notizia è apparsa sul profilo Instagram della galleria e sull’info provider Artnews.
Dal 2001 la galleria francese aveva una posizione prestigiosa e costante al secondo piano della fiera mentre quest’anno si è vista retrocedere senza spiegazioni a uno stand in seconda fila. La decisione di spostamento, priva di trasparenza e dialogo, è stata vissuta come un affronto al rispetto dovuto a collaboratori storici. Questo atteggiamento, secondo Air de Paris, privilegia i grandi nomi e danneggia chi ha contribuito a costruire la credibilità della fiera nel tempo. In un gesto raro e significativo, i fondatori Edouard Merino e Florence Bonnefous hanno rifiutato lo stand offerto, rivendicando con fierezza la propria integrità: “Non possiamo accettare questo trattamento e ci sentiamo obbligati a ritirarci. Allo stesso tempo, siamo orgogliosi di dimostrare che è possibile dire ‘No’”. La galleria ha evidenziato come l’attuale direzione di Art Basel sembri spinta da una logica aziendalista e non più da criteri artistici o storici. Da ArtBasel rispondono che: “per un contesto più ampio, quest’anno Art Basel ha trasferito circa 20 gallerie. Questo fa parte della normale evoluzione della planimetria per mantenere i contenuti il più possibile aggiornati e pertinenti”. L’accaduto solleva un interrogativo fondamentale: le fiere d’arte sono sempre più al servizio delle mega-gallerie, schiacciando la diversità e il valore culturale in nome del profitto? Una prossima visita ad Art Basel scioglierà i dubbi.
Il bilancio 2024 del gruppo
Il profitto per MCH Group, proprietario del marchio Art Basel a fine 2024 è arrivato e ha chiuso i conti per la prima volta dal 2016, con un utile netto di 3 milioni di franchi svizzeri, ma il risultato è stato possibile per l’effetto di una componente una tantum di 3,6 milioni di franchi svizzeri, senza questa componente straordinaria il risultato sarebbe stato di un sostanziale pareggio.
Tuttavia il gruppo a livello patrimoniale deve fare ancora i conti con un indebitamento finanziario che, pur va tenuto sotto controllo: a fine 2024 la posizione finanziaria netta era negativa per 69,7 milioni di franchi svizzeri rispetto ai 66 milioni di franchi svizzeri del 2023.
Nel corso del 2024 è continuato il processo di trasformazione attraverso ristrutturazioni e ridimensionamento della forza lavoro in alcune aree operative, in particolare Expomobilia. Nel 2025 il gruppo che sarà guidato da un nuovo ceo, in quanto Florian Faber ha lasciato a fine marzo dopo tre anni l’azienda e il consiglio di amministrazione ha nominato ad interim Andrea Zappia, attuale presidente di MCH Group. Il nuovo ceo proseguirà nella rifocalizzare il modello di business sempre di più verso l’intrattenimento e gli eventi sia fieristici sia generalisti e, come si legge nella relazione al bilancio, per la divisione Guest Events il 2025 sarà un anno cruciale “con una stagione fieristica eccezionalmente forte e Basilea al centro della scena dell’intrattenimento e dello sport mondiale”. Tra gli eventi l’Eurovision Song Contest (ESC) 2025 “sarà un momento decisivo, con il MesseQuartier che ospiterà l’Eurovision Village, l’EuroClub e la Cerimonia di apertura, inoltre, l’Uefa Women’s Euro 2025 porterà le attività dei fan nella Messeplatz, evidenziando il ruolo di Basilea nei principali eventi internazionali”. Anche il calendario dei congressi “rimarrà solido, con eventi chiave in campo medico e industriale che garantiranno un’elevata partecipazione di delegati” come afferma il management nella relazione.
Fonte: Il Sole 24 Ore