Art Basel Qatar non lascia spazio alle altre fiere

Art Basel Qatar non lascia spazio alle altre fiere

L’artista egiziano Wael Shawky sarà il direttore artistico di Art Basel Qatar. Lo ha annunciato la fiera svizzera, che sbarcherà nel paese arabo dal 5 al 7 febbraio 2026, con anteprima il 3 e il 4 creando un corto circuito con molte altre fiere internazionali. Sono le stesse date di Arte Fiera a Bologna, che si svolgerà dal 6 all’8 febbraio, con preview il 5, ma anche di India Art Fair a New Delhi e Zona Maco a Città del Messico, entrambe dal 5 al 9 febbraio, ma sembra che fossero le uniche disponibili in una delle location nella quale si svolge Art Basel Qatar.

Rappresentato in Italia da Lia Rumma, oltre che da Sfeir Semler e Lisson Gallery, ha appena inaugurato una personale presso la Luma Foundation ad Arles (fino al 2 novembre) e un’altra alla Talbot Rice Gallery di Edimburgo (fino al 28 settembre). Riconosciuto a livello internazionale per i suoi film corali che affrontano la storia medio-orientale mischiando episodi storici e vicende odierne, ha riscosso grande successo per il suo Padiglione egiziano all’ultima Biennale di Venezia, che è stato tra i più apprezzati in assoluto. Ha esposto in musei e biennali di tutto il mondo, tra cui la Tate, il MoMA PS1, la Serpentine, la Biennale di Sharjah.

Il nuovo formato

La fiera uscirà dal classico formato con gli stand e le pareti per adottare un formato espositivo aperto, simile ad Art Basel Unlimited, con presentazioni di singoli artisti in 33 mq da parte delle gallerie intorno ad un tema centrale, scelto da Shawky, che sarà “Becoming”, divenire, una meditazione sulla trasformazione continua dell’umanità e sui sistemi in evoluzione che plasmano il modo in cui viviamo, crediamo e creiamo significato. Le mostre si svolgeranno in due sedi principali – M7 e il Doha Design District – oltre che in alcuni spazi pubblici selezionati a Msheireb, il centro creativo e culturale di Doha. “Con questo nuovo formato di fiera, basato su una visione artistica e un rigore concettuale, Art Basel privilegerà un’esperienza coinvolgente che mantenga una forte rilevanza sul mercato” è scritto nella mail firmata dal Chief Artistic Officer & Global Director of Art Basel Fairs Vincenzo De Bellis, con cui Shawky lavorerà alla realizzazione di Art Basel Qatar. È un modo, quindi, di cambiare le modalità di fare una fiera d’arte, ponendo l’intenzione artistica al centro e aiutando le gallerie a presentare il lavoro degli artisti con profondità, pur senza perdere di vista le esigenze del mercato. Rimarrà, comunque, una commissione selezionatrice a scegliere le circa 50 o forse più gallerie partecipanti, composta da vari rappresentanti della regione come Mohammed Hafiz di Athr Gallery (Jeddah, Al Ula, Riyadh), Sunny Rahbar di The Third Line (Dubai), Shireen Gandhy di Chemould Prescott Road (Mumbai), oltre a Lorenzo Fiaschi di Continua, Daniela Gareh di White Cube e Gordon VeneKlasen di Michael Werner Gallery. La nuova fiera è una partnership tra Art Basel, il marchio svizzero MCH Group e due aziende statali del Qatar, Qc+ e Qatar Sports Investments (Qsi). Il tema scelto da Wael Shawky sembra rispecchiare anche la necessità delle fiere di diventare qualcos’altro e rinnovarsi di fronte a gallerie che si fanno carico di ingenti spese per partecipare e si aspettano dei risultati concreti.

La trasformazione delle fiere

In questa pausa estiva gli annunci delle fiere si susseguono uno dietro l’altro, sintomo dello sforzo di aggiornarsi e rispondere alle esigenze delle gallerie in un mercato difficile, soprattutto per i player medio-piccoli. Frieze Seoul, che aprirà le danze a settembre, ha annunciato una nuova sede permanente, su modello di quanto fa già a Londra con No.9 Cork Street, che offre spazi espositivi durante tutto il corso dell’anno. Mentre durante Frieze London a ottobre verrà lanciata una fiera dedicata esclusivamente a gallerie dirette da donne, con l’obiettivo di promuovere l’equità di genere nel mercato dell’arte, sebbene si rischi piuttosto la ghettizzazione.

Fonte: Il Sole 24 Ore