Arte africana contemporanea: il rallentamento dopo il boom

Arte africana contemporanea: il rallentamento dopo il boom

Anche il mercato dell’arte africana contemporaneo non è immune alla crisi globale. Nonostante la crescita esponenziale vissuta negli ultimi circa 15 anni, oggi si sente un rallentamento. “Siamo comunque in grado di organizzare tre fiere l’anno con numerosi artisti e gallerie per il tredicesimo anno” commenta la direttrice della fiera specializzata in questo settore 1-54 Contemporary African Art Fair, che si è tenuta in questi giorni a Londra (16-19 ottobre). “Ma sicuramente, dopo un ciclo molto positivo del mercato mondiale, che ha molto sostenuto la crescita del segmento dell’arte africana, oggi viviamo una decelerazione che si percepisce, soprattutto, nel genere del ritratto e dei dipinti figurativi. Se fino a due o tre anni fa c’era grande attenzione, soprattutto, grazie al movimento Black Lives Matter, ora questo entusiasmo si è spento. Ma ciò ha anche risvolti positivi, nel senso che c’è una ristrutturazione del mercato e una selezione dei migliori artisti di questo genere. Rimangono solo i migliori”.

Il rallentamento influenza anche la partecipazione alle fiere d’arte, tanto che 1-54 quest’anno ha ospitato circa una decina di gallerie in meno rispetto all’anno scorso (erano 62 nel 2024). Il calo è dovuto anche alla nuova sezione curata organizzata da Frieze London quest’anno, intitolata “Echoes of the Present” e dedicata ad un dialogo intergenerazionale tra gli artisti brasiliani e africani e della diaspora, anche in occasione della mostra della Tate dedicata al modernismo nigeriano.

I prezzi per l’arte africana

“I collezionisti comprano con un po’ meno entusiasmo” spiega Touria El Glaoui, “tendono a trattare di più, come sta accadendo in tutti i segmenti dell’arte. L’incertezza sul futuro preoccupa”. Nonostante ciò, l’atmosfera in fiera era positiva, con vendite sin dalle prime ore a prezzi che in genere andavano dai 6 mila ai 25 mila dollari. Ma l’offerta era ancora più ampia, partendo dalle centinaia di euro fino a 150 mila euro presso OH Gallery per l’opera “Kangourou” del 1992 di Viyé Diba, classe 1954, uno degli artisti più importanti del Senegal, che l’anno scorso ha debuttato in una fiera internazionale ad Art Basel a Basilea nella sezione “Feature”.

I prezzi per l’arte africana negli anni sono certamente cresciuti, per alcuni anche del 1000% e ciò ha anche alimentato la speculazione. “È un fenomeno con cui dobbiamo sempre fare i conti e che non vorremmo né noi, né le case d’aste. Fortunatamente i collezionisti del continente non sono speculatori, e ciò mantiene stabile il mercato. Ad ogni modo, gli artisti hanno bisogno di avere un mercato secondario, è importante per loro”.

Fonte: Il Sole 24 Ore