Arte africana: da Sotheby’s e Bonhams i giovani talenti superano le stime

Si sono appena concluse a Londra le aste di arte africana Moderna e Contemporanea di Bonhams e Sotheby’s, ma sono già in preparazione i cataloghi per i prossimi appuntamenti. In pole position Bonhams da Londra che terrà un‘asta online dal 15 al 29 aprile e a New York il 4 maggio. Nessun appuntamento al momento in programma per Sotheby’s, mentre Christie’s si appresta a collaborare ancora con 1:54 Contermporary African Art Fair in programma dal 15 al 23 maggio.

I risultati del 2020

Secondo un recente report degli analisti di ArtTactic le vendite in asta di arte africana moderna e contemporanea hanno registrato un calo del 18% a 49,7 milioni di dollari rispetto ai 60,6 milioni di dollari del 2019. In crescita del 47% il numero di lotti grazie al trasferimento del mercato nel corso dell’anno prevalentemente online. Lo sviluppo delle vendite sul web è stato del 590% e ha rappresentato il 15% circa delle vendite in asta.
Nel segmento online gli artisti africani hanno generato un controvalore di 7,4 milioni di $, circa 7 volte il valore conseguito nel 2019. Più di 2.200 lotti sono stati venduti online, un numero più che raddoppiato rispetto al 2019. Tuttavia solo 10 artisti generano il 58% del totale dei valori in incanto con un aumento del 10,1% e un incremento del 20% del numero dei lotti battuti. Al primo posto Marlène Dumas (1953), seguita da Njideka Akunyili Crosby (1983), Mahmoud Saïd (1897-1964),
Julie Mehretu (1970),
El Anatsui (1944),
Chéri Samba (1956), Mohamed Melehi (1936-2020), Michael Armitage (1984) e Abdoulaye Aboudia Diarrassouba (1983).

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Gli artisti emergenti

Sotheby’s, Christie’s e Phillips sono stati e continuano ad essere i principali motori per la promozione di una giovane generazione di artisti africani contemporanei. Nel periodo compreso tra il 2016 e il 2020 – come riportato nel report di ArtTactic – il 79% del valore delle vendite ha riguardato opere di artisti africani più giovani. Nel 2020 la quota nel segmento di mercato dedicato ai giovani talenti è stata del 75,5%. Artisti africani NextGen sono stati inclusi nelle vendite internazionali mainstream: il 72% delle vendite è stato realizzato attraverso le aste Post-War e Contemporaneo di Londra, New York e Hong Kong e Parigi tra il 2016 e il 2020. Questo dimostra che molti artisti africani contemporanei stanno diventando sempre più parte del mercato delle aste internazionali mainstream, anche se il trampolino di lancio rimangono le vendite dedicate all’arte africana moderna e contemporanea. Questa tendenza è confermata anche dalle aste più recenti battute da Sotheby’s e Bonhams che nel loro catalogo presentavano giovani talenti che hanno segnato prezzi molto interessanti e in crescita.

Sotheby’s

Nell’appuntamento londinese di fine marzo l’asta di African Modern and Contemporary Art ha superato le attese pre-asta 2,7 milioni di sterline rispetto alle stime tra 1,7-2,6 milioni di sterline. Hanno partecipato clienti da 34 paesi e più di un terzo ha effettuato transazioni con la casa d’aste per la prima volta. Nella sua ottava edizione, l’incanto ha stabilito sei nuovi record d’artista, oltre a segnare nuovi livelli di prezzo per le stelle nascenti come Joy Labinjo, Kudzanai-Violet Hwami e J adé Fadojutimi. Due tele «Untitled» di Joy Labinjo (britannico/nigeriano di 25 anni) (lotti 1 e 2) sono state vendute a più di dieci volte la stima (2-3.000 sterline) rispettivamente per 35.280 e 30.240 sterline. Allo stesso modo, «Portrait», 2016 di Jadé Fadojutimi (Nigeria, 1993), la più giovane artista presente nella collezione della Tate di Londra (lotto 3), è stato aggiudicato per 11.970 sterline (stima 3-5.000 sterline) e l’altra opera «Landscape», 2015 ha raggiunto 10.800 sterline da una stima di 2-3.000. Il nudo provocatorio di Kudzanai-Violet Hwami (Zimbabwe), che solleva questioni sul corpo nero e la sua rappresentazione, ha realizzato 138.600 sterline (dalla stima 30.000-50.000) non distante dal record stabilito nel dicembre 2020. Alla sua prima apparizione in asta, «Inner Chatter of the Mind», 2018 di Joana Choumali (Costa d’Avorio, 1974) è stato venduto per 8.190 sterline. da una stima di 5-7.000. «A Boy with a Yellow Jerrycan», 2018 dell’artista etiope Nirit Takele (1985) ha realizzato 8.190 sterline da una stima di 3-5.000.

Passando agli altri nomi presenti in asta, sono stati segnati sei nuovi record. «Folly»,1960 dell’artista nigeriano Demas N. Nwoko (1935) ha quasi triplicato la sua stima massima per chiudere a 226.800 sterline (stima 60.000-80.000). Nel suo debutto da Sotheby’s, Elias Sime (Etiopia, 1968) «Tightrope: Contrast» ha raggiunto 138.600 sterline (dalla stima tra 60.000-90.000), «Mute Lives», dell’artista camerunese Adjani Okpu-Egbe (1979) è stato venduto per 13.860 sterline (stima 4.000-6.000). A guidare la vendita è stata la scultura in bronzo Atlas, di Ben Enwonwu (Nigeria 1917-1994), venduto per 378.000 sterline appena al di sopra delle stima minima (300-500.000) – stabilendo un nuovo record mondiale per una scultura dell’artista alla sua prima apparizione in asta. Altro record per un lavoro su carta di Enwonwu, quando il suo acquerello della serie seminale «Africa Dances» ha realizzato 189.000 sterline (stima 40.000-60.000). Delle nove opere dell’artista presenti in asta solo due non hanno trovato un acquirente. Raddoppio della stima massima per l’opera «Portrait d’Anna» dell’artista sengalese Iba N’Diaye (1928-2008) che ha raggiunto 40.320sterline (stima 15.000-20.000). Altri risultati degni di nota, una tela astratta di Mohamed Melehi (Marocco) del 1984 che ha raddoppiato la stima massima passando di mano per 252.000 sterline (stima 80.000-120.000).

Fonte: Il Sole 24 Ore