Artigianalità e competenze da salvare: una academy per i maestri sarti
Il mestiere di famiglia – nei documenti si risale al 1766: nove generazioni – è diventato un’azienda di confezione sartoriale maschile che veste professionisti, manager, imprenditori, politici e capi di Stato di Paesi vicini e lontani. Ma ora servono mani giovani e preparate per imparare a occuparsi di “rever”, “coperta del collo”, “rollino per giri manica”, “lentezza nella cucitura”, vocaboli antichi che «senza mani esperte diventano parole vane».
Confrav Spa, azienda titolare del marchio storico Ravazzolo (riconosciuto dal Mise a febbraio del 2022) e produttrice a Vicenza di abiti sartoriali da uomo – fra i clienti George Bush (padre e figlio) e i presidenti italiani Scalfaro e Napolitano, i primi ministri di Marocco e Barbados, Pippo Baudo e Gerry Scotti, gli imprenditori Ennio Doris e Pietro Barilla: l’86% del lavoro è all’estero – reagisce alla sfida che è quella di tutta l’industria della moda italiana: mantenere l’artigianalità e le competenze che da sempre sono il cuore del Made in Italy.
La academy
Per questo, con Adecco, ha messo a punto una academy che formerà i nuovi – e le nuove, visto che il mestiere è da sempre molto femminile – addetti alla sartoria. Le prime selezioni – guardando alle attitudini più che al curriculum – sono già iniziate: «Si sono presentati uomini e donne, di ogni età, italiani e stranieri – spiega Andrea Ravazzolo, amministratore dell’azienda – Abbiamo svolto test attitudinali ai candidati/e la situazione, sottolinea, «ci spinge a impegnarci sempre di più, al fine di preservare e trasmettere alle nuove generazioni un sapere antico fatto di manualità, di pazienza e di attenzione ai dettagli. Ecco perchè una nostra Academy. Con questo nuovo progetto, che sarà realizzato in un’ala dedicata, all’interno dei nostri reparti produttivi, cominceremo a formare cinque candidati che intendano entrare in questo settore di nicchia, anche “partendo da zero».
L’insegnamento
L’avvio è fissato al prossimo 3 novembre, nella sede di Grumolo delle Abbadesse. «Molte delle figure chiave stanno terminando il loro percorso lavorativo e nonostante la collaborazione con scuole professionali, facciamo fatica a trovare nuove risorse che scelgano di intraprendere il lavoro di sarto o sarta. I giovani che vogliono iniziare questa strada non sono sufficienti a colmare le uscite delle risorse che escono dal mondo del lavoro per sopraggiunti limiti d’età». A occuparsi delle nuove leve sarà uno dei suoi maestri sarti senior con una forte propensione all’insegnamento: chi entrerà in Academy troverà non solo un formatore, ma un artigiano esperto disposto a condividere tutto ciò che sa sulla confezione dei capi. Il percorso prevede 200 ore totali: 120 ore su capi-test, per l’addestramento all’utilizzo delle varie macchine per cucire, (oggi fra le competenze più richieste) e 40 + 40 ore nei reparti produttivi, al fianco di operatori esperti.
«Il nostro mestiere non si improvvisa – aggiunge Ravazzolo -: servono mesi di formazione per impararlo e anni per acquisire la consapevolezza di saperlo fare bene; quando raggiungi questa sicurezza, lo ami e resterà con te per tutta la tua vita. Inizieremo a trasmetterlo con lo stesso metodo che si utilizzava in passato, quando si insegnava da zero questo mestiere». In linea con la tradizione della scuola Sartoriale Veneta, in azienda – oggi come allora – ogni capo viene concepito, tagliato e confezionato.
Fonte: Il Sole 24 Ore