ArtiJanus/ArtiJanas, festival fra artigianato, arte contemporanea e design

Si è appena conclusa la seconda edizione di ArtiJanus/ArtiJanas. Quest’anno il festival è stato dedicato al concetto di Genius Loci / Lo spirito dei luoghi. Si è tenuto a Lo Quarter di Alghero e ha cercato di coniugare il saper fare artigianale con arte contemporanea e design. Il nome della manifestazione gioca sulla “Mitosi oscillante…(che) innesta l’arte nella classicità del doppio”, come scriveva il visual designer Stefano Asili che ha creato il logo della manifestazione prima di morire ad aprile 2021. Janas riprende il nome delle streghe sarde mentre Janus si riferisce a Giano, il dio bifronte.
Le tre giornate di festival si sono rivelate intensissime di attività svariate nella città sarda legata al corallo, alla pesca, alla lingua come dialetto (derivato dal catalano antico) e capacità comunicativa. Si è partiti con il dialogo sulla “insolitudine”, termine clonato dal siciliano Gesualdo Bufalino, che ha visto confrontarsi lo stilista sardo Antonio Marras e l’architetto Stefano Boeri, Presidente di Triennale Milano.

Jean Blancheart

Alberto Cavalli ha presentato poi il programma della Fondazione Cologni che punta a favorire un ricambio generazionale nell’ambito dell’alto artigianato anche grazie alla consulenza di Jean Blancheart. Il gallerista gira infatti per il mondo, fiutando talenti come fossero tartufi: mani esperte e menti affusolate di creativi fuoriclasse. Non sono mancati momenti di pura bellezza: l’azione pubblica portata avanti a Bolzano da Angelika Burtscher e Daniele Lupo della piattaforma Lungomare; la riflessione di Margherita Marri di Captcha Architecture “Verso un paesaggio post pittoresco” che ha messo a nudo le pettinate e stereotipate colline toscane; l’architettura come strumento per la comunità e lo spirito dell’”imparare facendo” nell’esperienza di Elena Barthel, architetta che ha insegnato in Alabama e conosce, come le proprie tasche, le perle formative di Rural Studio (realtà che compie 30 anni). Si è posto in luce il ruolo delle università come promotrici di valori e sapienza creativa ed è stato esposto l’esito delle Residenze, a cura di Alberto Cavalli e Roberta Morittu, progetto che ha accoppiato due designer e due realtà artigianali: Gianni Cinti con l’azienda Artessile di Elena Mulas di Urzulei, Sonia Pedrazzini con l’azienda di ceramiche Walter Usai di Assemini.

“Daisy Soul’s soap”

In ultimo, è da segnalare “Daisy Soul’s soap”, laboratorio sulla cosmesi (come realizzare uno shampoo solido) a cura di Manuela Pisanu e le iniziative de L’Accademia Sarda del Lievito Madre che, oltre a organizzare una dimostrazione su come creare questo speciale impasto fermentato da microrganismi (batteri lattici e lieviti), ha allestito una mostra sui pani tradizionali regionali e invitato l’artigiana Rita Solinas a modellare dal vivo i “pani rituali”.

Fonte: Il Sole 24 Ore