Audiolibri ed e-Reader: così cambiano tempi e luoghi della lettura su schermo

C’è stato un tempo in cui c’era solo il profumo della carta. Poi la lettura si è adattata agli schermi. Oggi verrebbe più da dire “al suono delle parole”. C’è un filo rosso e neanche tanto sottile che lega gli e-book agli audiolibri. La digitalizzazione ha reso la lettura una esperienza più tonda capace di raggiungere nuovi “utenti”. Nel 2020 le vendite di libri cartacei sono cresciute dello 0,3% a prezzo di copertina, toccando 1,43 miliardi. La crescita è ancora più marcata, pari al 2,4%, se si considerano e-book (cresciuti del 37% a 97 milioni) e audiolibri (+94%, 17,5 milioni). Grazie a questi aumenti, la lettura e l’ascolto digitale valgono oggi il 7,4% delle vendite del comparto “varia”. Tradotto, per i grandi gruppi editoriali il mercato digitale è ancora marginale rispetto a quello cartaceo. Ma audiolibri e nuovi e-reader sempre più resistenti allargano i luoghi deputati alla lettura.

Sia bene inteso, i libri si scrivono sempre o quasi allo stesso modo. Quello che è forse cambiato sono anche i tempi della lettura. Merito di un’innovazione che ha 25 anni: l’e-ink o electrophoretic ink o inchiostro elettroforetico è una tecnologia per imitare su schermo l’inchiostro su un normale foglio. A differenza dei cristalli liquidi che usano una fonte luminosa posteriore questa “carta” riflette la luce ambientale, come un foglio di carta. Attualmente quella a sedici gradazioni di grigio è la tecnologia più utilizzata per i più diffusi lettori di eBook (modello Carta). Gli e-reader occupano meno spazio nello zaino e tra le dita, non hai bisogno di tenere una lampada accesa la sera quando sei a letto e in più gli ultimi modelli sono anche impermeabili e vanno bene anche per la spiaggia.

Sul mercato il punto di riferimento è il Kindle che si appoggia al più grande negozio online di libri aperto ormai dieci anni fa su Amazon. L’ultimo uscito si chiama Kindle Paperwhite 2021 (di undicesima generazione). La novità sono le dimensioni del pannello e-ink: 6,8 pollici corrisponde all’incirca a una pagina di un libro tascabile di carta. La vera novità però sono 17 led che permettono di regolare anche la tonalità della luce per arrivare a una simulazione della carta davvero sorprendente. Il principale rivale (ma non l’unico) è Kobo che recentemente è uscito con due nuovi dispositivi Libra 2 e Sage. Il primo ha un display (sempre e-ink) ancora più grande (7 pollici). L’altro invece supporta la scrittura a mano attraverso un pennino chiamato per l’appunto Kobo Stylus. A cosa serve? Per scrivere per esempio appunti sugli ebook o sui documenti in formato PDF, sottolinearli, evidenziarli e scrivere appunti nell’apposita sezione del dispositivo.

Per entrambi è prevista la connettività Bluetooth e la possibilità di ascoltare audiolibri. Che poi sono il vero oggetto misterioso. Meno chiacchierati dei podcast che da alcuni anni stanno registrando un vero e proprio boom, sono i libri-che-si-ascoltano.

Le piattaforme si sono consolidate (Audible, Storytel, LiberLiber e LibriVox). Si aggiungono le grandi piattaforme come Apple e Spotify che nei giorni scorsi ha formalizzato l’acquisizione di Findaway, leader globale nella distribuzione di audiolibri digitali. Ma l’ingresso dei libri negli auricolari, negli speaker casalinghi o in auto ha allargato i luoghi deputati alla lettura. Generando forse un genere letterario ancora tutto da scrivere.

Fonte: Il Sole 24 Ore