
Autenticità al servizio dei clienti, il tratto vincente dei Best Brands
Gli effetti speciali più efficaci? Quelli che semplificano la vita del consumatore nelle faccende quotidiane, anche quelle più noiose legate, ad esempio, al bucato. È il messaggio che passa dalla nuova campagna di Samsung per il mercato indiano. Dimenticatevi paesaggi immersivi, storytelling emozionali, messaggi sofisticati. Quello che fa la differenza è la vicinanza col cliente rispetto ai suoi bisogni di ogni giorno. Anche in questo modo il colosso coreano dal fatturato globale di oltre 200 miliardi di dollari veicola l’utilizzo evoluto delle tecnologie – in testa l’intelligenza artificiale – con la necessità di ricadute concrete nel vissuto del consumatore connesso.
Lo storytelling della campagna ruota attorno alle prestazioni di Samsung Bespoke AI Laundry per un “bucato senza pensieri” grazie alla tecnologia Ai Wash, con la quale ogni tessuto riceve il miglior trattamento senza sforzo manuale e riducendo al contempo l’usura dei tessuti. «Nel mondo frenetico di oggi siamo tutti alla ricerca di innovazioni che semplifichino le nostre vite», ha affermato Vikash Chemjong, Cco per l’area indiana di Samsung, che in Italia si è posizionato al primo posto della classifica sull’autenticità di Best Brands 2025.
A caccia di autenticità
«Abbiamo bisogno di recuperare autenticità». Lo ha scritto anche Anita Kunz, illustratrice canadese autrice dell’iconica cover del New Yorker con la Monna Lisa che si copre il volto iperfotografato. D’altronde in quest’era conversazionale per i migliori brand il discrimine tra soddisfazione e indifferenza dei propri pubblici passa dalla capacità di generare empatia. Ma in che modo perseguire tutto ciò in una fase di accelerazione tecnologica e con la relazione mediata da algoritmi e macchine? «Le migliori marche non vedono autenticità e innovazione come elementi in contrasto, ma come forze complementari. L’autenticità non è sinonimo di ancoraggio al passato, così come l’innovazione non significa necessariamente perdita di identità. L’evoluzione tecnologica e in particolare l’intelligenza artificiale possono invece consentire alle marche di potenziare il proprio Dna, personalizzando la relazione con il cliente o creando ad esempio uno storytelling non solo più coinvolgente e vicino, ma anche più interattivo e immersivo», afferma Giovanni Ghelardi, Ceo di Serviceplan Group Italia, realtà che promuove ogni anno insieme a Nielsen-Gfk i Best Brands, progetto sostenuto dai partner fondatori Rai Pubblicità, 24Ore System, IGP Decaux, Adc Group e Community con il patrocinio di Upa.
Proprio per questa edizione è stata realizzata una speciale classifica sull’autenticità in relazione all’adozione delle tecnologie. «Ci siamo concentrati su un tema di grande attualità come l’autenticità o meglio l’Ai-tenticità. Partendo dalla consapevolezza che l’intelligenza artificiale e le nuove tecnologie stanno trasformando sempre più le nostre vite, abbiamo inizialmente misurato l’autenticità delle marche, valutandone la trasparenza nel rapporto con i consumatori, la coerenza tra valori e azioni, la consapevolezza dell’impatto sociale e ambientale, e la responsabilità delle proprie scelte. Successivamente, riscontro diretto dei consumatori, abbiamo esaminato la capacità di integrare i valori nell’uso delle nuove tecnologie», racconta Enzo Frasio, Managing Director Italy Nielsen – Gfk. In fondo la distintività di Best Brand sta nella sua capacità di analizzare il mercato nel suo insieme. Ne è convinto Frasio. «Ogni anno è sorprendente osservare il dinamismo che caratterizza le classifiche. I Best Brand si distinguono per la loro capacità di creare e mantenere un rapporto privilegiato con i consumatori, basato su una forte relazione emotiva che si traduce poi in eccellenti risultati economici. Alla base c’è l’abilità di adattarsi ai cambiamenti del mondo reale e digitale, restando autentici».
Storie, non balle
Intanto l’evoluzione dell’Ai generativa ha moltiplicato la presenza dell’organizzazione nella vita del consumatore connesso su una pluralità di piattaforme, di dispositivi, di ambienti. «Ma le marche migliori sanno che la tecnologia è solo uno strumento: se non è al servizio di una storia autentica e di una relazione vera con il cliente, resta sterile. Oggi l’autenticità è un valore nelle relazioni con il pubblico: i consumatori premiano chi comunica con trasparenza, anche a volte ammettendo imperfezioni. Le marche più autentiche sanno, ad esempio, gestire un dialogo aperto, anche nelle crisi. E poi l’autenticità crea valore nell’identità del brand, senza rincorrere tendenze effimere», precisa Ghelardi.
Fonte: Il Sole 24 Ore