Autisti, carpentieri, escavatoristi: i mestieri più cercati ma che nessuno vuole fare

I lavoratori introvabili del nostro mercato del lavoro si moltiplicano tra i mestieri tecnico pratici, dove si annida e cresce un disallineamento domanda e offerta che sembra destinato a diventare sempre più critico in prospettiva. Capentieri, escavatoristi, responsabili di cantieri, ma anche macchinisti sono tra gli introvabili proprio ai tempi delle grandi sfide infrastrutturali del nostro Paese.

La prova del nove arriva incrociando i dati del centro studi di Distretto Italia e di Skuola.net. Il primo osservatorio stima che attualmente 3 offerte di lavoro su 4 riguardano gli ambiti tecnici: il dato emerge nell’ambito di un progetto del Consorzio Elis, promosso dalla presidenza di Autostrade per l’Italia, che vede la partecipazione di 56 soggetti, tra grandi imprese operanti nel nostro Paese, agenzie del lavoro e altri enti, con l’obiettivo comune di ridurre il disallineamento tra lavoro e giovani. Il secondo osservatorio, il centro studi di Skuola.net, invece, spiega che la metà dei giovani sembra non essere più attratta dai mestieri manuali e scarta a priori l’ipotesi di svolgere professioni di tipo tecnico o manuale, indirizzandosi verso percorsi liceali prima e poi verso studi accademici con specializzazioni molto lontane da quelli dei settori da cui arriva la richiesta di figure tecniche. E’ anche per questo che si allarga la forbice del disallineamento domanda e offerta di lavoro e che sono nate le “Scuole dei Mestieri” di Distretto Italia che hanno come missione quella di organizzare corsi che consentono alle aziende di formare i lavoratori e le lavoratrici di domani, soprattutto in quei settori dove la carenza di manodopera non è più sostenibile.

Le grandi sfide infrastrutturali

I settori che soffrono più di tutti sono i trasporti, le costruzioni, la meccanica, l’elettronica, la meccatronica, l’information technology, il retail e le telecomunicazioni. «Le grandi sfide infrastrutturali che attendono il Paese vedono oggi la necessità di risorse e competenze adeguate – afferma l’amministratore delegato di Autostrade per l’Italia, Roberto Tomasi -. Figure professionali sempre più difficili da reperire sul mercato del lavoro, mestieri di cui le grandi aziende infrastrutturali hanno bisogno. Non solo professioni legate al passato, ma anche strettamente correlate all’arrivo di nuove tecnologie».

I 10 mestieri introvabili

In cima alla top ten dei mestieri introvabili c’è l’autista di mezzi pubblici: nonostante i progressi della guida autonoma, la guida dei mezzi pubblici è ancora oggi un mestieri che chiede persone, ma chi guida autobus, tram, metropolitane è ormai molto difficile da trovare. Gli investimenti nelle grandi opere comporteranno la costruzione di strade che non è possibile senza la figura del carpentiere, un mestiere ad alta specializzazione del mondo delle costruzioni che richiede di interpretare disegni tecnici, di utilizzare attrezzature specializzate, di realizzare impalcature, di lavorare con elementi metallici.

C’è poi il tecnico dell’armamento ferroviario che si occupa dello sviluppo e della manutenzione di binari e affini, come anche il movimentatore di macchine da terra che appartengono all’immaginario e ai giochi dell’infanzia di molti bambini e possono rappresentare una solida opportunità, visto che scarseggia personale qualificato in grado di manovrarli nei cantieri, di eseguire movimenti di terreno al loro interno, di curarne la manutenzione ordinaria.

Fonte: Il Sole 24 Ore