
Auto in Cina: prosegue la guerra dei prezzi nonostante l’appello del governo
Sembra non aver avuto alcun effetto l’appello lanciato a giugno dal governo centrale di Pechino a porre fine alla guerra dei prezzi in Cina rivolto ai costruttori: delle prime venti case automobilistiche locali, sette hanno addirittura aumentato gli sconti sulle BEV nel mese di luglio, mentre negli altri casi le promozioni sono rimaste invariate o appena riviste. Rimangono così invariati i timori di un settore caratterizzato da pratiche commerciali ai limiti della sostenibilità economica, come si evince dai dati del China Auto Market.
Le aziende, alle prese con la sovraccapacità produttiva e con una concorrenza sfrenata, non intendono fermare la corsa al ribasso. «Potrebbe essere difficile regolare i prezzi al dettaglio. Probabilmente le case automobilistiche si asterranno dall’annunciare tagli diretti ai prezzi, ma ci sono altre promozioni disponibili» ha scritto l’analista del settore auto di Bloomberg Intelligence, Joanna Chen, in una nota. La stessa anaista spiega che se anche Pechino trasformasse in legge l’invito a terminare le ostilità sui prezzi, i produttori potrebbero adottare un’altra strategia: le promozioni mensili, costituite da finanziamenti a tasso zero, wallbox omaggio, upgrade dell’abitacolo come i sedili premium e dati gratuiti per la connettività. Di fronte a questo scenario, il governo sta comunque cercando di correre ai ripari: ha emanato un primo ordine che riguarda i prestiti auto: le banche devono interrompere le partnership con le concessionarie, che ottenevano commissioni fin troppo generose.
Fonte: Il Sole 24 Ore