Auto, valore medio unitario stabile per i privati a quota 28 mila euro. In crescita per i noleggi

Auto, valore medio unitario stabile per i privati a quota 28 mila euro. In crescita per i noleggi

Dai numeri dell’analisi a valore del mercato auto 2024, condotta come ogni anno dal Centro Studi Fleet&Mobility col sostegno di Q8, Texa e Dataforce, emergono due fenomeni degni di nota.

Uno strutturale che riguarda i privati e le imprese che acquistano macchine, dove l’escalation dei prezzi innescata dalle criticità di produzione del dopo-Covid e l’eliminazione delle vetture di fascia di prezzo bassa sono ormai compiute. Quel che è stato è stato e oggi il livello medio delle auto immatricolate da questi clienti si è attestato in prossimità dei 28.000 euro, ben lontano dai 20.800 di prima del Covid: un apprezzabile +35% in cinque anni, per gradire. I km0 e gli altri sconti sono tornati ma da listini ben più alti e con un mix di auto disponibili profondamente diverso, dopo la scomparsa di quelle fino a 14.000 euro di listino. Adesso a produrre e vendere auto i soldi si fanno. Dove vadano a finire, tra multe e ammortamenti degli investimenti in elettrificazione, è un altro paio di maniche.

L’altro fenomeno è invece congiunturale e riguarda le immatricolazioni uso noleggio. Dopo aver fatto il pieno nel 2023 scaricando tutti gli ordini accumulati negli anni difficili, quando le poche macchine prodotte venivano date a chi le pagava il giusto e non a chi chiedeva sconti a due cifre, il rimbalzo in negativo si è fatto sentire lo scorso anno. Però, a parte il crollo dei volumi, il valore unitario delle auto è aumentato, probabilmente a causa del mix dove pesano sempre di più le elettriche e le ibride plug-in, costose e dispendiose quanto si vuole ma tanto efficaci a dare alle flotte quel green-washing prezioso per i bilanci di sostenibilità che stanno salvando il pianeta e l’intero genere umano.

Venendo ai numeri, nel 2024 il mercato auto in valore è stato di 45,5 miliardi contro i 46 dell’anno precedente con una flessione dell’1%. Mentre il valore delle immatricolazioni in proprietà aumentava del 3%, il crollo del 9% di quelle a noleggio trascinava in basso l’intero mercato.

Al netto del noleggio si registrano 32.5 miliardi, con un aumento di 800 milioni pari al 3%, a fronte di 1.166.000 immatricolazioni, anch’esse cresciute del 3%. In questi canali, il prezzo medio netto che include IVA e IPT ma non gli optional è rimasto stabile rispetto all’anno precedente, appena sotto i 28.000 euro a macchina. Gli aumenti di listino, che pure ci sono stati, e 50 milioni di incentivi in meno disponibili per questi clienti sono stati bilanciati da maggiori sconti, specialmente quelli per forzare le immatricolazioni a km0. L’impressione è che il cambio di strategia degli ultimi anni, che ha portato a riposizionare verso l’alto i prezzi e ad eliminare le auto di primo prezzo, sia ormai compiuto e dunque siamo entrati in una fase “new normal” in cui listini aumentano in linea con l’inflazione e gli sconti sono di nuovo una leva di marketing.

Fonte: Il Sole 24 Ore