Automotive al bivio, focus su azioni rapide per restare competitivi

Automotive al bivio, focus su azioni rapide per restare competitivi

(Il Sole 24 Ore Radiocor) – La guerra dei dazi, il calo della produttività e una transizione verso l’elettrico messa da più parti in discussione sono le sfide pressanti che l’automotive deve affrontare. E’ del resto chiaro che le quattro ruote vivono un momento di grande difficoltà e che, senza interventi tempestivi, tutta la filiera rischia il collasso. Regione Lombardia si è fatta portavoce del settore, assumendo la guida, lo scorso novembre, delle regioni motoristiche più avanzate d’Europa e rivolgendo un appello al Partito popolare europeo e alla presidente della Commissione, Ursula von der Leyen, affinché decidano in fretta per evitare che la filiera si disintegri. “Non c’è più tempo, non si può più aspettare, non c’è più tempo di discutere e di tergiversare. Adesso bisogna decidere e la decisione è se salvare l’automotive o distruggerlo completamente”, ha detto l’assessore allo Sviluppo Economico di Regione Lombardia e presidente dell’Automotive Regions Alliance Guido Guidesi.

Appello al Ppe: serve coerenza o si rischia morte settore

In tema di automotive “il Partito Popolare Europeo è ora che agisca coerentemente con ciò che dice e ciò che scrive ufficialmente prima che si arrivi alla morte del settore”, ha detto l’assessore, lanciando un appello al Ppe. Guidesi ha parlato nell’ambito del Gran Premio d’Italia di Formula 1 all’Autodromo di Monza, dove a novembre scorso la Lombardia ha assunto la guida delle regioni motoristiche più avanzate d’Europa. “Il Ppe è ora che si dimostri coerente con il suo documento stilato e approvato nel novembre scorso; un documento chiaro che ricalca perfettamente le nostre posizioni; adesso è arrivato il momento di decidere e cambiare radicalmente strada”, ha detto Guidesi, rivolgendosi direttamente alla presidente della Commissione Ue, Ursula Von der Leyen e sottolineando che “deve decidere perché non si può stare fermi. Basta con divieti stupidi. Non cambiare significa accompagnare il più importante settore industriale dell’Europa alla morte”.

Secondo il presidente dell’Ara, “anche alcune dichiarazioni del presidente dei Popolari Manfred Weber ricalcano la nostra posizione su ‘neutralità tecnologiche’ e sullo stop a stupidi divieti”. E anche in questo caso Guidesi fa un appello diretto soprattutto in vista del grande appuntamento del prossimo 12 settembre quando ci sarà la riunione strategica convocata dalla Von der Leyen e alla quale saranno presenti tutti i principali stakeholder del settore: “Mi aspetto che dalle parole seguano i fatti e che alla riunione strategica finalmente tutto il settore, territori, componentistica e costruttori, abbia un’unica voce”, ha detto.

Agire subito o si va verso suicidio industriale

La situazione in cui versa l’automotive “è evidente a tutti e, dal punto di vista del mercato, ormai è ineludibile. Lo diciamo da tre anni, prima eravamo in pochi e adesso la squadra si è molto allargata. Quello che diciamo è semplice: o si interviene o si assisterà al più grande suicidio della storia industriale”, ha detto Guidesi, sottolineando che, per salvare l’automotive servono “neutralità tecnologica, con i cambiamenti regolatori che noi ci aspettiamo, libertà d’azione e rimettere il settore nelle condizioni di competitività. Questo vuol dire intervenire sui costi energetici e su alcuni costi dal punto di vista del lavoro”. Del resto, la crisi dell’automotive va a inserirsi “nel contesto manifatturiero, con tutti gli interventi che servono a livello europeo per fare in modo che in Europa si possa ancora fare industria”.

Fonte: Il Sole 24 Ore