autonomia ai Comuni e limiti alle Sovrintendenze

autonomia ai Comuni e limiti alle Sovrintendenze

La fase dei dehors liberi avviata con il Covid per mantenere aperti bar, ristoranti e locali pubblici ai tempi del «distanziamento sociale» anti contagio finirà il 31 dicembre. Ma non si tornerà alle regole precedenti. La nuova disciplina a regime aumenterà infatti l’autonomia dei Comuni, e soprattutto limiterà la necessità del via libera delle Sovrintendenze ai casi in cui l’esercizio commerciale si trovi in spazi aperti urbani «strettamente prospicienti» monumenti nazionali, chiese o altri beni culturali «che presentano un valore identitario eccezionale e altamente rappresentativo dei luoghi».

La riforma in arrivo

Questo, almeno, è quanto previsto nella bozza di decreto che sta ultimando i passaggi, tecnici e politici, prima dell’esame in consiglio dei ministri, atteso a breve per chiudere in tempo utile l’iter cadenzato dal passaggio in Parlamento per i pareri prima del via libera definitivo del Governo.

Il provvedimento è infatti un decreto legislativo, e attua una delega al Governo introdotta dall’ultima legge sulla concorrenza (articolo 26 della legge 193/2024) per semplificare parametri e procedure delle autorizzazioni da parte delle Sovrintendenze.

La nuova normativa punta ad attuare i principi di «ragionevolezza e proporzionalità» fissati dalla delega, cercando un equilibrio fra la necessità di superare il «liberi tutti» tutelando i paesaggi più delicati e quella di non tornare a una situazione ingessata ormai giudicata impraticabile: sia dagli esercenti, che ovviamente premono per ampliare i propri spazi commerciali, sia dagli amministratori locali, che invece chiedono una disciplina più chiara e possibilità di intervento precise.

Fonte: Il Sole 24 Ore