
Autovelox non omologati, il giudice stavolta dà ragione alla Polizia
La notizia potrebbe sollevare tanto clamore, ma per ora va presa solo per quello che è: cioè il fatto che l’agenzia Ansa ha reso pubblico il caso di una sentenza in cui il Tribunale di Bologna ha ritenuto valida una multa per eccesso di velocità anche se basata sulla rilevazione di un autovelox semplicemente «approvato» e non «omologato». Ciò va letto alla luce del fatto che da oltre un anno (18 aprile 2024) la Cassazione ritiene invece necessaria l’omologazione.
Ricorsi sempre incerti
Dunque, se proprio occorre trarre un insegnamento dal caso bolognese, è questo: chi pensa di potersi permettere una multa oggi, con la certezza che tanto se la farà annullare dal giudice, deve mettere in conto la possibilità che gli diano torto in primo e/o in secondo grado e quindi di doversi sobbarcare l’impegno e le spese di un ricorso alla Cassazione. Ammesso che nel frattempo l’orientamento della Corte non sia cambiato.
Tra le incognite possibili, non bisogna mai trascurare anche quella legata a come si imposta il ricorso: le tecnicalità del diritto sono materia da esperti e i cavilli non mancano mai.
Certo, al momento sembra più probabile che un giudice di merito tenga conto dell’attuale orientamento della Cassazione, visto che è ormai consolidato: alla dirompente ordinanza 10505/2024, ne sono seguite in pochi mesi altre in favore dei ricorrenti (una delle più recenti è la 13996/2025, depositata il 26 maggio scorso) e il principio è stato recepito anche in giudizi penali (come nel caso della pronuncia 10365/2025, depositata il 14 marzo). Tuttavia un caso non è come un altro e i giudici di merito sono sempre liberi di farsi un proprio libero convincimento.
La sentenza di Bologna
Questo è stato il caso giudice Alessandra Cardarelli, del Tribunale di Bologna, che ha rigettato l’appello di un cittadino che contestava una multa ricevuta – perché andava a 67 chilometri orari su un tratto con limite di 50 – sostenendo l’invalidità del verbale perché l’autovelox non era omologato, ma solo approvato.
Fonte: Il Sole 24 Ore