Autovelox non omologati: multe annullate a Pietrasanta, dispositivi sequestrati a Bagnolo Po

Autovelox non omologati: multe annullate a Pietrasanta, dispositivi sequestrati a Bagnolo Po

Autovelox autorizzati ma non omologati. Da Pietrasanta in Toscana alla provincia di Rovigo in Veneto si allunga l’elenco dei dispositivi nel mirino dei giudici e delle procure oltre che degli automobilisti.

Nei giorni scorsi, come riporta il quotidiano La Nazione, un giudice di Lucca Gianni Casodi ha esaminato una serie di ricorsi e ha annullato le sanzioni comminate a una decina di automobilisti proprio con la motivazione che il dispositivo è sì autorizzato, ma non omologato. Il giudice ha fatto riferimento all’ordinanza 10.505 del 2024 della Cassazione, la quale stabilisce che possono costituire fonte di prova solo le risultanze dall’autovelox omologato. Quello sull’Aurelia invece è solo approvato dal ministero dei Trasporti, ma non omologato. Il Comune potrà impugnare la sentenza al Tribunale di Lucca.

Come si ricorda nell’articolo, quello di Pietrasanta non è l’unico caso in Italia. E infatti, nei giorni scorsi il giudice per le indagini preliminari del tribunale di Cosenza ha disposto il sequestro preventivo di due autovelox fissi di Bagnolo di Po, in provincia di Rovigo. Gli apparecchi sono stati sigillati dalla polizia stradale che si è presentata in municipio per notificare il provvedimento e mettere i sigilli ai due autovelox modello T-exspeed v.2.0 distribuito da diverse aziende italiane ma che, per la procura di Cosenza che sta portando avanti la maxi indagine in tutta Italia, non risulta omologato bensì soltanto autorizzato dal ministero dei Trasporti.

Nel frattempo, nella giornata di martedì 11 febbraio è stato chiuso il tavolo tecnico per «rinvenire soluzioni volte a garantire che gli autovelox siano utilizzati esclusivamente in chiave di prevenzione e deterrenza all’interno di un quadro normativo certo e con un sistema sanzionatorio adeguato» spiega il sottosegretario al Mit, Tullio Ferrante, rispondendo a un’interrogazione in commissione Trasporti alla Camera. Il tavolo aperto il 25 novembre scorso, spiega Ferrante, «ha predisposto uno schema di decreto che, dopo anni di attesa, cerca di fornire criteri chiari e univoci sui requisiti tecnici di omologazione che gli autovelox devono soddisfare», «volti a garantire la massima affidabilità e precisione delle misurazioni effettuate», «per ridurre errori di rilevazione e disallineamenti tra un dispositivo e l’altro». «Ne deriva che i dispositivi approvati dal 2017 in poi risultano coerenti con i requisiti di omologazione individuati dallo schema di decreto».

È stato definito anche il regime transitorio, che «ovviamente dovrà garantire su tutti i dispositivi utilizzati dagli enti proprietari delle strade gli stessi livelli di affidabilità e precisione richiesti ai fini dell’omologazione», spiega il sottosegretario. Lo stesso decreto prevede anche «la possibilità di condurre ispezioni da parte di organismi autorizzati dal ministero, per rendere quanto più possibile rispondente la conformità del singolo dispositivo prodotto al prototipo omologato. Lo schema di decreto sarà inviato nei prossimi giorni al ministero delle Imprese».

Fonte: Il Sole 24 Ore