Autovelox sequestrati, in bilico le multe su assicurazione e revisioni
L’ultimo caso di utilizzo controverso di apparecchi per rilevare infrazioni stradali è scoppiato la settimana scorsa in alcuni centri della costa jonica catanzarese con il sequestro di alcuni Targa System, telecamere con software in grado di leggere le targhe dei veicoli in transito e scoprire se risultano rubate o sotto sequestro/fermo oppure non in regola con revisione e assicurazione Rc auto. Di solito, in vicende di questo tipo accadute nell’ultima ventina d’anni, le accuse nascono perlopiù da interpretazioni di norme. Come nell’inchiesta di Polizia di Stato (compresa la Stradale) e Guardia di finanza, condotta dalla Procura di Catanzaro. Lo si desume dalla prudenza e dal riserbo degli inquirenti.
Cerchiamo allora di capire mettendo insieme i pochi dati di cronaca disponibili e la normativa.
Le telecamere e la legge
Occorre innanzitutto capire che cos’è il Targa System secondo la legge. Per farlo, va verificato:
- sul sito web del ministero delle Infrastrutture (Mit), se il dispositivo risulta approvato od omologato per accertare infrazioni da remoto (cioè in assenza di agenti sul posto);
- sul sito web del produttore, come viene presentato il prodotto.
I risultati sono chiari e concordanti: il Targa System non compare sul sito del Mit e dal produttore è definito semplicemente come un «supporto per rilevare importanti infrazioni», non un vero rilevatore. Dunque, solo uno strumento di ausilio agli agenti.
Conferme arrivano dal ministero dell’Interno, che l’8 febbraio 2019 aveva risposto a una richiesta di chiarimenti sull’accertamento delle violazioni all’obbligo di Rc auto e revisione: la contestazione differita sulla base delle sole risultanze dell’apparecchiatura non è possibile, per mancanza dell’essenziale requisito dell’omologazione o approvazione a norma del Codice della strada. Quindi, il dispositivo poteva e può essere utilizzato solo quale supporto tecnico all’attività degli agenti sul posto e non per rilevare infrazioni da remoto.
Fonte: Il Sole 24 Ore