Avocado e mango guidano la crescita dei consumi (e di import) di frutta tropicale

Da alcuni anni molti agricoltori del Sud si sono lanciati nella produzione di frutta tropicale e bisognerà attenderne altri per quantificare le produzioni a regime. Di certo però questa non sarà in grado di soddisfare la domanda in continua crescita. A certificarlo da ultimo è arrivata una nuova indagine Ismea presentata dalla Macfrut Academy, la nuova piattaforma di comunicazione e informazione, dedicata ai due frutti tropicali sempre più al centro delle preferenze degli italiani: avocado e mango.

«Nel contesto di una contrazione dei consumi di ortofrutta, la frutta tropicale va in controtendenza registrando un +4,5%, con una crescita sia di avocado e mango. Ma attenzione, si tratta di due prodotti che presentano mercati differenti – ha spiegato Fabio Del Bravo, responsabile Ismea dell’analisi dei mercati.L’avocado in Italia ha conosciuto un vero e proprio boom delle importazioni negli ultimi cinque anni, più che raddoppiate (+120%) dal 2018.
«Considerato un superfood, trova una diffusione più ampia, tanto che una famiglia su quattro nel corso dell’anno ha acquistato almeno un avocado. Le vendite – ha aggiunto Del Bravo – hanno riguardato la fascia familiare 35-54 anni, spesso con figli adolescenti, interessando in modo particolare il Nord Italia nel canale della grande distribuzione con prevalenza discount. Non c’è invece una correlazione strettissima tra acquisto del prodotto e reddito familiare».

Nonostante la crescita a tre cifre però l’Italia rimane al sesto posto nella classifica europea dei consumi di avocado con circa 40mila tonnellate, preceduta da Francia (148mila tonnellate), Spagna (113mila), Regno Unito (107mila) e Germania (104mila).

I consumi negli ultimi cinque anni sono cresciuti comunque ancora più velocemente dell’import: +179%, seconda migliore performance in Europa dietro solo alla Spagna che li ha triplicati (+203%).
Discorso diverso invece per il mango, il cui acquisto – indica l’indagine Ismea – avviene prevalentemente per il piacere del prodotto. «Nel nostro Paese una famiglia su cinque ha acquistato un mango, mentre la crescita delle importazioni negli ultimi cinque anni è stata più contenuta rispetto all’avocado (+37%) – ha precisato Del Bravo – e se in entrambi i casi la distribuzione moderna copre la quasi totalità delle vendite, con discount al primo posto, diverso è il discorso nella correlazione tra livello di reddito e acquisto, significativa per il mango, così come nella fascia di età dove esso risulta preferito dai consumatori con età superiore ai 64 anni. Quello che emerge chiaramente è la scelta del prodotto per piacere, più che per gli aspetti benefici».

Per entrambi i frutti in ogni caso, ha concluso Del Bravo, «tutti gli indicatori fanno emergere chiaramente una previsione di crescita nel breve e medio periodo per entrambi i prodotti».

Fonte: Il Sole 24 Ore