Banca Generali si rafforza in parternship con Alleanza e con risultati stabili

Banca Generali si rafforza in parternship con Alleanza e con risultati stabili

Un accordo distributivo con Alleanza che allarga il campo di azione in termini di nuovi clienti e nuova operatività per l’attività della banca con risultati di semestre che confermano il suo buon modello industriale. Banca Generali si presenta così «pienamente impegnata a fornire valore a lungo termine ai suoi stakeholder, senza lasciarsi distrarre dall’Ops promossa da Mediobanca».

Ha commentato così l’ad e direttore generale della banca, Gian Maria Mossa alla presentazione dei risultati del primo semestre, fiducioso di chiudere molto bene l’anno. Tra le novità importanti c’è il rafforzamento della partnership con Generali nell’ambito dell’insurebanking e il rafforzamento nel bancassurance. Dopo il primo accordo quadro sottoscritto ad aprile, il 30 giugno scorso sono stati firmati infatti gli accordi di insurebanking tra Banca Generali e Alleanza Assicurazioni con l’obiettivo di integrare l’offerta della compagnia con prodotti bancari e d’investimento.

L’accordo

La rete Alleanza potrà collocare un’innovativa soluzione assicurativa di Banca Generali e i clienti avranno accesso ai conti e servizi bancari della banca. Un allargamento dunque del perimetro per Banca Generali su target di clienti ad alto potenziale di crescita. Prosegue poi la piena integrazione di Intermonte, con l’attivazione di sinergie sul fronte dei ricavi e dei servizi.

I risultati del primo semestre 2025

Intanto, l’utile netto consolidato di Banca Generali si è attestato nel primo semestre a 200,2 milioni, contro i 239,6 milioni dello stesso periodo del 2024. Al netto di commissioni e delle altre poste non continuative, l’utile ricorrente è salito del 3,4% su base annuale a 176,3 milioni, arrivando a ricoprire l’88% dei profitti totali, rispetto al 71% nel primo semestre 2024. Il risultato conferma la capacità della Banca di aumentare la componente ricorrente -e dunque sostenibile- dei propri risultati, anche a fronte di un contesto di mercato molto volatile e complesso nelle variabili geopolitiche, cui si aggiunge l’incertezza legata all’Ops di Mediobanca. Le masse totali gestite e amministrate per conto dei clienti sono aumentate del 7,6% su base annua segnando un nuovo massimo assoluto di €106,5 miliardi a fine giugno. Il margine di intermediazione ha toccato i 472,7 milioni (era 494,3 milioni nel 1 semestre 2024) mostrando, al netto del contributo delle variabili dipendenti dai mercati più che dimezzate rispetto all’anno scorso (42,4 milioni contro 94,0 milioni nel primo semestre 2024), un rialzo del 7,5% grazie alla spinta delle commissioni nette ricorrenti (253,3 milioni, +8,4% a/a) e del margine finanziario (177,0 milioni, +6,2% a/a). Le commissioni lorde ricorrenti sono salite del +6,9% a 550,2 milioni. Le commissioni nette ricorrenti pur comprendendo tutti i costi di pay-out della rete e verso terzi hanno segnato una crescita dell’8,4% a 253,3 milioni. Le commissioni variabili si sono invece ridotte a 42,4 milioni dai 94,0 milioni del 2024, effetto dell’andamento negativo tra marzo e aprile per le accentuate incertezze macroeconomiche e geopolitiche. I costi operativi sono stati di 164,4 milioni (+20,4% a/a), di cui 17,0 milioni riferiti ad Intermonte, quelli core’, pari a 133,8 milioni (+’+8,4% in termini di variazione annua) sono principalmente legati all’accelerazione dei progetti IT.

Fonte: Il Sole 24 Ore