Banche, Giorgetti: «Vedo solo operazioni di carta, nessuno mette soldi»

Banche, Giorgetti: «Vedo solo operazioni di carta, nessuno mette soldi»

“Tutte le operazioni che vedo io sono fatte di carta. Soldi non li ha messi nessuno, è una cosa abbastanza singolare, ma ne prendo atto”. Lo ha detto il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, a margine di un’audizione al Copasir, riferendosi alle operazioni lanciate da diversi istituti di credito. “Sono coloro che devono essere chiamati a vendere che dovranno valutare se sono interessati o no” ha aggiunto.

Giorgetti: Bce fa suo mestiere, ora decide il mercato

La decisione della Bce, che fa il suo mestiere, riguarda Mps. Noi facciamo il governo, quelle sono decisioni che spettano giustamente alla Bce e all’autorità europea” ha continuato il ministro dell’Economia, a margine di un’audizione al Copasir, parlando del via libera di Francoforte all’ops di Mps su Mediobanca. A chi gli chiede se ora dunque l’operazione è in discesa, però, risponde: “Lo deciderà il mercato se è conveniente per gli azionisti, come tutte le operazioni”. E poi aggiunge: “Il Tesoro non è un’azionista invadente. Il management ha deciso in autonomia le sue scelte e noi le rispettiamo. L’amministratore Lovaglio ha gestito in modo brillante le operazioni di salvataggio. Mps fa utili ed è valorizzato, e questo fa bene anche alle casse dello Stato”. “Tutte le operazioni che vedo – ha poi osservato il ministro allargando la riflessione al mondo bancario – sono fatte di carta, soldi non ce ne ha messi nessuno. Dopodiché, è una cosa singolare, ne prendo atto. Sono coloro che devono essere chiamati a vendere che dovranno valutare se sono interessati o no”.

Pirro: Giorgetti non racconti balle, Mef compromesso nelle scalate

“Non crediamo che per il ministro Giorgetti fare il finto tonto sul ruolo del Governo nel risiko bancario sia di grande aiuto. Oggi il ministro in Parlamento fa finta di cadere dal pero osservando come tutte le principali offerte di acquisto in corso siano offerte di scambio, carta contro carta, ovvero senza soldi veri. Beh, Giorgetti si ricordi che questo risiko, nel quale il Governo ha messo Mps a disposizione di alcuni finanzieri privati per scalare Mediobanca e Generali, si è sviluppato grazie agli enormi extraprofitti bancari che l’Esecutivo Meloni prima aveva promesso di tassare, per poi fare una penosa retromarcia. Forti di questi extraprofitti, le banche al momento cercano di mangiarsi le une con le altre minimizzando gli esborsi, salvo poi utilizzare questa potenza di fuoco alla bisogna, per esempio per ritoccare al rialzo alcune offerte. Giorgetti pensi a questo, lasci perdere le battutine, e non venga a raccontare le balle del collocamento assolutamente trasparente del 15% di Mps, con procedura affidata a Banca Akros”. Lo afferma in una nota Elisa Pirro, capogruppo M5S in Commissione bilancio del Senato. “Riproponiamo al ministro un piccolo schemino: Akros è controllata da Banco Bpm, uno dei beneficiari della cessione del pacchetto Mps; un altro dei beneficiari della cessione è stata Anima sgr, sempre controllata da Banco Bpm; un terzo beneficiario, il gruppo Caltagirone, al momento dell’acquisto di azioni Mps aveva il 6% di Banca Bpm, società come detto controllante dell’istituto a cui il Mef ha affidato la cessione. I beneficiari della cessione – aggiunge Pirro – sono stati solo 4, tutti legati tra loro, tutti interessati agli stessi progetti finanziari e tutti autori di proposte di acquisto fotocopia, con un premio del 5% rispetto all’allora valore di borsa, comunque nettamente inferiore ai successivi prezzi di mercato. Infine Giorgetti non prenda per i fondelli gli italiani difendendo un risiko su cui sono piovuti 54 esposti alla Consob e un’inchiesta della procura di Milano. Abbiamo un Governo delle banche, della finanza, delle agenzie di rating e dei mercati. I diversivi di Giorgetti non servono a distogliere l’attenzione da questa triste realtà”.

Fonte: Il Sole 24 Ore