Bankitalia: nel Lazio crescita sopra la media. Lavori Pnrr conclusi o avviati al 52%

Bankitalia: nel Lazio crescita sopra la media. Lavori Pnrr conclusi o avviati al 52%

Le condizioni economiche e finanziarie delle imprese sono rimaste positive

Secondo l’indagine della Banca d’Italia la quota di aziende che prevede di chiudere l’esercizio in utile è pari al 74 per cento. L’indice di liquidità finanziaria, già su livelli storicamente elevati, è leggermente aumentato nei primi sei mesi. Il credito alle imprese è tornato a crescere dopo due anni di contrazione (1,9 per cento alla fine di giugno), sostenuto dalla ripresa della domanda per investimenti. Quest’ultima ha beneficiato della discesa del costo dei finanziamenti, legata al ciclo di allentamento monetario, avviatosi a partire da giugno 2024. Il tasso medio sui prestiti destinati al finanziamento degli investimenti è diminuito di 0,8 punti percentuali sull’ultimo trimestre del 2024, attestandosi 4,5 per cento.

Tasso di disoccupazione in forte calo

L’occupazione è aumentata dell’1,2 per cento, un tasso lievemente inferiore a quello nazionale (1,4). La componente dipendente è cresciuta in misura più intensa di quella autonoma (1,3 e 0,7 per cento, rispettivamente). Nel settore privato non agricolo le assunzioni di dipendenti (al netto delle cessazioni) si sono concentrate nel comparto che aggrega commercio, alloggio, ristorazione e trasporti, caratterizzato da una forte stagionalità e da un ampio ricorso a rapporti temporanei (circa i due terzi nel primo semestre del 2025). Il tasso di occupazione è aumentato al 64,3 per cento (62,6 in Italia). Il tasso di disoccupazione è sceso dal 7,2 al 6,3 per cento, mentre quello italiano dal 7,2 al 6,7.

In aumento il reddito in termini reali e, in misura minore, i consumi

L’aumento dell’occupazione ha sostenuto la crescita del reddito nominale delle famiglie (2,9 per cento secondo la stima della Banca d’Italia). Il tasso d’inflazione nella media del semestre è aumentato all’1,9 per cento e il reddito in termini reali è cresciuto dello 0,9, in linea con l’Italia. Secondo la stima della Banca d’Italia, i consumi in termini reali sono cresciuti dello 0,4 per cento (0,7 in Italia), riflettendo un atteggiamento di prudenza nelle decisioni di spesa da parte delle famiglie.

Crescono i mutui

L’indebitamento delle famiglie residenti in regione è aumentato a un tasso leggermente superiore a quello registrato alla fine del 2024 (2,1 per cento su base annua a giugno 2025 contro 1,2 per cento a dicembre 2024). L’aumento è stato sostenuto dalla ripresa della domanda di mutui per l’acquisto di abitazioni. Il flusso di nuovi mutui concessi nei primi sei mesi dell’anno, al netto delle surroghe e sostituzioni, è salito a 3 miliardi di euro a fronte dei 2,3 erogati nel primo semestre del 2024. Il costo dei prestiti per l’acquisto di abitazioni a tasso fisso, a cui è riconducibile la quasi totalità delle nuove erogazioni, è rimasto invariato rispetto alla fine del 2024 (3,4 per cento); il tasso variabile è invece diminuito dal 4,4 al 3,6 per cento; si è dunque pressoché annullato il differenziale di costo fra le due tipologie di contratto. Il credito al consumo ha continuato a crescere a un ritmo più sostenuto rispetto ai mutui: alla fine dello scorso giugno la variazione era pari al 5,4 per cento su base annua, una dinamica leggermente inferiore a quella registrata a dicembre 2024.

Case, crescono gli acquisti

Nei primi sei mesi del 2025 è proseguita la crescita delle compravendite di abitazioni nel Lazio (7,4 per cento sullo stesso periodo dell’anno precedente); l’incremento è stato meno accentuato della media italiana. Le transazioni di immobili non residenziali sono anch’esse aumentate, sebbene a un tasso inferiore (2,9 per cento). In regione i prezzi delle abitazioni sono cresciuti più rapidamente che nel resto del Paese, mentre appare in attenuamento il calo delle quotazioni per gli immobili non residenziali in corso da oltre dieci anni.

Fonte: Il Sole 24 Ore