Bataclan, nuove indagini su Abdeslam e l’ex compagna radicalizzata
A oltre dieci anni dagli attacchi terroristici del 13 novembre 2015 a Parigi, che culminarono con la strage del teatro Bataclan, la Procura Nazionale Antiterrorismo francese ha annunciato di aver avviato due distinte indagini giudiziarie: una riguardante una chiavetta Usb detenuta illegalmente in carcere da Salah Abdeslam, l’unico sopravvissuto del commando che uccise 130 persone, già condannato all’ergastolo, e l’altra riguardante un attacco pianificato dalla sua ex compagna, Maëva B., in cui non risulta implicato.
In un comunicato, scrive Le Figaro, la Procura Nazionale Antiterrorismo ha specificato di aver chiesto l’incriminazione di Salah Abdeslam e della sua ex compagna nel primo caso, e l’incriminazione e l’arresto di quest’ultima e di altre due persone nel secondo.
Il piano per un’azione violenta è stato scoperto dagli investigatori della Sottodirezione Antiterrorismo (SDAT) della polizia giudiziaria mentre analizzavano i dati informatici di Maëva B., sospettata di aver fornito illegalmente a Salah Abdeslam una chiavetta Usb contenente propaganda jihadista. Riguardo a questa propaganda a cui Abdeslam aveva avuto accesso, la Procura Nazionale Antiterrorismo ha spiegato che l’analisi del computer di Maëva B. ha rivelato “la presenza di numerose registrazioni sotto forma di ’percorsi di accesso’ a file audio, immagini o video, la maggior parte dei quali relativi alla propaganda ufficiale dello Stato Islamico o di Al-Qaeda”.
“L’analisi dei media digitali sequestrati durante la perquisizione dell’abitazione di Maëva B. ha rivelato, oltre alla sua chiara radicalizzazione e al suo interesse per il jihad, diverse discussioni e perquisizioni relative allo sviluppo di un piano separato di azione violenta, estraneo a Salah Abdeslam”, ha spiegato la procura antiterrorismo, specificando che la coppia si era separata e non aveva più avuto contatti dall’aprile 2025.
Gli altri due individui coinvolti, con cui Maëva B. ha discusso di questo piano di azione violenta, sono un minore di 17 anni residente nel dipartimento dell’Hérault e un ventenne residente nel dipartimento dell’Isère, che Maëva B. aveva sposato con rito religioso.
Fonte: Il Sole 24 Ore