Bayrou avvia le consultazioni. Opposizioni ferme sul no mentre tiene banco lo scontro Parigi-Roma

Bayrou avvia le consultazioni. Opposizioni ferme sul no mentre tiene banco lo scontro Parigi-Roma

Il primo ministro francese, François Bayrou, ha cominciato oggi le consultazioni con i diversi partiti politici in vista della votazione sulla fiducia al governo, in agenda l’8 settembre, fra una settimana. In vista del voto, il premier invita a “essere lucidi e non ciechi”. Da una scuola di Pau, dove si trova in visita per l’inizio dell’anno scolastico, Bayrou ha assicurato parlando all’emittente Bfmtv che “possiamo essere padroni del nostro futuro” sulla questione del bilancio, tema chiave della fiducia.

Opposizioni compatte

 Se il premier spera ancora di trovare una via d’uscita a lui favorevole, le opposizioni confermano la loro decisione di negare la fiducia all’esecutivo, lasciando pochi dubbi sul destino ormai segnato del governo. In un’intervista ieri sui 4 canali tv “all news”, Bayrou ha ripetuto di essere “assolutamente convinto che tutto possa cambiare”. Ma il suo metodo, fondato sulla drammatizzazione della situazione del paese nel caso di caduta del suo governo e di possibili concessioni sul programma di finanziaria, non ha convinto neppure ieri sera. Ecologisti e France Insoumis (il movimento di sinistra e di sinistra radicale guidato da Jean-Luc Mélenchon) hanno da giorni annunciato di non volersi neppure recare a palazzo Matignon per le consultazioni. Nel resto della gauche, i comunisti si recheranno a colloquio con Bayrou questo pomeriggio, i socialisti giovedì.

A sinistra solo “cortesia repubblicana”

 Ma si tratta di una semplice “cortesia repubblicana” ha sottolineato il segretario del PS, Olivier Faure, poiché la decisione di negare la fiducia al governo è “irrevocabile”. Ed ha ricordato che il PS si è proposto “come volontario per essere il prossimo” a guidare il governo del paese, con una finanziaria che prevede circa la metà dei sacrifici di quella di Bayrou, che fissa a 44 miliardi l’ammontare dei tagli alla spesa pubblica.

Estrema destra ferma nel no

 Anche nel Rassemblement National, non sembra esserci più alcuno spazio di dialogo: “Il primo ministro non farà cambiare parere il gruppo del RN presieduto da Marine Le Pen in Assemblée Nationale”, ha avvertito il vicepresidente, Sébastien Chenu, parlando ai microfoni di RTL. “Andremo a Matignon – ha indicato il presidente, Jordan Bardella, parlando a BFM TV – per dire a Bayrou che la politica che conduce è sbagliata”. Se l’estrema destra e la sinistra voteranno entrambe contro la fiducia, il governo Bayrou cadrà lunedì prossimo.

Fonte: Il Sole 24 Ore