Ben & Jerry’s, il fondatore lascia l’azienda in polemica con Unilever su Gaza
Il piano di occupazione della Cisgiordania da parte di Israele provoca un terremoto nell’industria del gelato. Jerry Greenfield, co-fondatore del brand americano Ben & Jerry’s dopo quasi 50 anni di attività lascia l’azienda, secondo quanto rivela su X lo storico «socio» Ben Cohen. Le ragioni dello strappo sarebbero da ricercare nel fatto che l’azienda fondata nello stato del Vermont nel 1978 avrebbe perso la sua indipendenza rispetto alla casa madre anglo-olandese Unilever che ne avrebbe limitato l’attivismo sociale, secondo quanto ricostruito dal Financial Times.
Greenfield, in una lettera rivolta a un gruppo di consumatori visionata da Ft, ha affermato di non poter più «in buona coscienza» continuare a lavorare per un’azienda che è stata «messa a tacere» da Unilever, nonostante un accordo di fusione datato 2000 che era volto a salvaguardare la missione sociale del marchio. «Tale indipendenza esisteva in gran parte grazie all’accordo di fusione unico nel suo genere» che lui e il cofondatore Ben Cohen avevano negoziato con Unilever, ha scritto Greenfield.
La scorsa settimana, il cofondatore di Ben & Jerry’s Ben Cohen dichiarò che, a causa delle tensioni con Unilever, il marchio aveva tentato di organizzare una vendita agli investitori a un valore di mercato equo compreso tra 1,5 e 2,5 miliardi di dollari, ma la proposta era stata respinta. Unilever e Ben & Jerry’s sono in contrasto almeno dal 2021, quando il produttore di gelati della mucca dichiarò che avrebbe smesso di vendere i propri prodotti nella Cisgiordania occupata da Israele. Ben & Jerry’s ha citato in giudizio il proprio proprietario per presunti tentativi di metterlo a tacere e ha definito il conflitto a Gaza un «genocidio», cosa insolita per un grande marchio statunitense.
Fonte: Il Sole 24 Ore