Benedetto da Papa Leone si è concluso a Roma il Giro di Yates la maglia rosa che non ti aspetti

Benedetto da Papa Leone si è concluso a Roma il Giro di Yates la maglia rosa che non ti aspetti

Troppo abituata agli exploit di Pogacar, l’Emirates ha perso il controllo della situazione. Certo con il “nuovo cannibale “Tadej tutto sarebbe stato più facile. Però non sono tutti fenomeni come lo sloveno. Un giovane talento come Del Toro andava tutelato meglio. Vero che ha tanto tempo davanti per rifarsi, ma per stare sull’ovvio meglio cominciare vincendo che arrivando secondo.

E’ stato un bel Giro? Diciamo di sì. Di sicuro è stato incerto fino all’ultima giornata. Forse si può discutere se il percorso non abbia rinviato troppo la resa dei conti, ma la suspense ha sicuramente giovato. Non c’erano le grandi firme, come Pogacar, Vingegaard ed Evenepoel, però ci siamo divertiti lo stesso. Nel 2024 Pogacar ha fatto tutto lui, mancava solo che, a tappa conclusa, smontasse anche le transenne. Domanda: meglio uno “Special One” che dominando la scena fa il grande dittatore o delle “taglie “medie” che si danno battaglia? A voi l’ardua sentenza. A noi le sorprese, soprattutto nel ciclismo, non ci dispiacciono.

Bisognerebbe parlare di Mads Pedersen, maglia ciclamino vincitore di ben 4 tappe, del poderoso Van Aert primo a Siena e protagonista al Sestriere, e di tanti altri che hanno onorato questo Giro d’Italia terminato per la terza volta a Roma (l’anno prossimo dovrebbe tornare a Milano).

Ci limitiamo però agli italiani che, insomma, sono la parte dolente di un ciclismo globalizzato che va sempre più veloce. Chiaramente il quinto posto di Damiano Caruso ci inorgoglisce. Il siciliano ha 38 anni, un’età in cui molti fanno già fatica a fare le scale. Damiano è una sicurezza, però rappresenta un bel presente ormai passato.

Speravamo molto in Antonio Tiberi, ma incidenti vari l’hanno penalizzato. Ci è piaciuto molto Giulio Pellizzari, sesto davanti a un grande come Bernal, riuscito a emergere nell’ultima parte della corsa, quando ha potuto finalmente liberarsi dalla catena di Roglic. Giulio ha stile, personalità e la freschezza dell’età. Speriamo che continui così. Una citazione finale per Lorenzo Fortunato, leader della classifica Scalatori, che a Brentonico lascio’ all’amico Christian Scaroni il successo di tappa. Arrivarono insieme mano nella mano seguiti da Giulio Pellizzari che completò la tripletta. Una tripletta, quella dei nostri tre ragazzi , che ha risollevato una spedizione azzurra con pochi altri guizzi. Non vinciamo un Giro dal 2016 (Nibali), abbiamo sempre meno talenti e squadre competitive.

Fonte: Il Sole 24 Ore