
Bernardo De Muro, maestro di retorica premiato da Mattarella
A 87 anni, Bernardo De Muro è un intellettuale dal fascino d’altri tempi, ma con lo sguardo rivolto al presente. I suoi interlocutori prediletti non sono i coetanei, bensì studenti di licei e università. Insegna e pratica l’arte antica dell’oratoria, oggi più attuale che mai: un’abilità che non riguarda solo la politica o il teatro, ma anche il mondo digitale, dove immagini e parole vanno dosate con sapienza. Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha riconosciuto il valore del suo lavoro conferendogli il titolo di commendatore, con una decisione presa di propria iniziativa. La cerimonia si è svolta in prefettura a Sassari, premiando un percorso che conta circa 450 seminari di retorica in tutta Italia, da Pantelleria a Trieste.
Chi è Bernardo De Muro
Nato a Cagliari e di origini tempiesi, De Muro porta con sé un’eredità artistica di famiglia: è nipote del celebre tenore omonimo e padre di due figli, uno violoncellista e l’altro designer. L’onorificenza lo gratifica soprattutto per una parola contenuta nelle motivazioni: “Maestro”, termine che per lui racchiude l’essenza della sua missione culturale. La sua attività spazia tra poesia, musica e teatro. Tra i progetti più rappresentativi c’è Il potere della parola, ipotesi di dialogo tra Socrate e Cicerone: una messa in scena itinerante in cui lui interpreta Socrate e invita un giovane a impersonare Cicerone. In un’occasione, non trovando tra i ragazzi del liceo Azuni di Sassari un profilo adatto, scelse una studentessa diciottenne, dando vita al primo Cicerone donna in Italia.
Come si comunica con i giovani
Parlando dei segreti dell’oratoria, De Muro sottolinea l’importanza della prossemica, del ritmo e della capacità di mantenere viva l’attenzione. Per lui, parlare in pubblico non significa solo esporre un argomento, ma saper comprendere il contesto, il pubblico e lo scopo dell’intervento. Crede che in ogni persona convivano più “io” – genitore, adulto e bambino – e che per comunicare con efficacia ai giovani serva lasciare spazio all’ “io bambino” capace di suscitare curiosità. La sua esperienza non si limita ai convegni: è stato anche membro della giuria tecnica di Miss Italia come esperto di comunicazione, ruolo che lasciò per coerenza con le proprie idee. Ha valutato molti personaggi televisivi, tra cui Vittorio Sgarbi, a cui diede un “sei meno” per la tendenza a parlare solo a sé stesso, pur riconoscendone l’eccezionale cultura. Il suo metodo, che definisce “Nestoriano”, si ispira al personaggio stratega dell’Iliade: colpire con una frase breve, incisiva, indimenticabile. Una sfida vinta anche sul piano personale: da bambino era balbuziente, ma con impegno e passione ha trasformato quella fragilità in un’arte, diventando uno dei più apprezzati maestri di oratoria in Italia.
Fonte: Il Sole 24 Ore