Bhp, ferro e carbone affondano gli utili ai minimi dai tempi del Covid

Bhp, ferro e carbone affondano gli utili ai minimi dai tempi del Covid

Era dall’epoca del Covid che Bhp non riportava risultati di bilancio così deludenti. Il gigante minerario australiano ha visto l’utile netto ridursi di un quarto nell’anno fiscale concluso a giugno, a 10,2 miliardi di dollari: il minimo da cinque anni a questa parte. All’origine della contrazione c’è soprattutto il crollo dei prezzi del minerale di ferro e del carbone da coke, materie prime impiegate in siderurgia di cui Bhp è tra i maggiori produttori al mondo.

Il prezzo di vendita del ferro si è ridotto del 19% in un anno, quello il carbone di circa un terzo. Così anche il fatturato del gruppo è diminuito, attestandosi a 51,3 miliardi nell’esercizio (-8%). Sarebbe potuta andare molto peggio se non fosse stato per il sostegno fornito dal rame, metallo su cui Bhp si è ripromessa di rafforzarsi – guadagnando una maggiore esposizione, accanto a quella tradizionale sul ferro, e puntando in parallelo anche sui fertilizzanti – anche se finora le cose non stanno filando lisce come aveva sperato.

La mineraria in tre anni ha incrementato del 28% la produzione di rame. Tuttavia l’anno scorso ha finito col rinunciare all’acquisizione da 49 miliardi di dollari della rivale Anglo American, incentrata soprattutto su questo metallo, dopo che il management di quest’ultima si era opposto con vigore alla scalata. Da allora non ha ancora trovato una nuova preda e ha anzi annunciato ieri che cederà miniere cuprifere in Brasile. Bhp continua inoltre ad incontrare gravi difficoltà nel far decollare il progetto Resolution Copper, in joint venture con Rio Tinto, una maxi miniera di rame negli Stati Uniti, in Arizona, in fase di sviluppo ormai da circa vent’anni.

Nonostante l’amministrazione Trump sia ben decisa a sostenere una produzione autoctona del metallo rosso (a questo dovrebbe servire il dazio al 50%), la popolazione locale contesta il progetto e proprio questa settimana c’è stata un’ennesima sentenza avversa, con cui un tribunale ha bloccato un trasferimento di terreni federali.

Fonte: Il Sole 24 Ore