Bielorussia, scarcerato l’oppositore Sergei Tikhanovsky. La moglie ringrazia Usa e Ue

Bielorussia, scarcerato l’oppositore Sergei Tikhanovsky. La moglie ringrazia Usa e Ue

In Bielorussia è stato scarcerato Sergei Tikhanovsky, figura chiave dell’opposizione e marito della leader dell’opposizione in esilio Svetlana Tikhanovskaya. Il suo rilascio è avvenuto poche ore dopo che le autorità bielorusse avevano annunciato che il presidente Alexander Lukashenko aveva incontrato a Minsk l’inviato di Trump in Ucraina, Keith Kellogg. Tikhanovsky, popolare blogger e attivista, è arrivato a Vilnius, in Lituania, insieme ad altri 13 prigionieri politici.

«Mio marito Serghei è libero! È difficile descrivere la gioia che provo». Lo scrive su X Svetlana Tikhanovskaya, postando un video dell’abbraccio con il marito, scarcerato dopo 5 anni. La leader dell’opposizione bielorussa ringrazia nel post il presidente Usa Donald Trump, il suo inviato Kellogg, oltre «ai nostri alleati Ue, per tutti i vostri sforzi». «Non abbiamo finito. 1150 prigionieri politici rimangono dietro le sbarre. Tutti devono essere rilasciati», conclude.

Il leader dell’opposizione bielorussa Serghei Tikhanovsky è stato graziato e rilasciato insieme ad altri 13 prigionieri politici. Lo ha annunciato l’ong Viasna. Tikhanovsky, 46 anni, aveva programmato di candidarsi contro il leader bielorusso Alexander Lukashenko alle elezioni presidenziali dell’agosto 2020, ma fu arrestato alcune settimane prima del voto.

Sua moglie Svetlana Tikhanovskaya, alle prime armi in politica al momento dell’arresto del marito, prese il suo posto alle urne, prima di fuggire all’estero. La contestata vittoria di Lukashenko diede vita alle più grandi manifestazioni di protesta nella storia del Paese e furono duramente represse. Tikhanovsky fu condannato nel 2021 a 18 anni di carcere per «organizzazione di rivolte» e «incitamento all’odio» e poi a 18 mesi di reclusione per «insubordinazione». La Bielorussia, governata da Lukashenko dal 1994, ha messo al bando tutti i movimenti di opposizione ed è l’unico Paese europeo a mantenere la pena di morte.

Fonte: Il Sole 24 Ore