
Birra Asahi, un attacco hacker mette a rischio le forniture in Giappone
Un attacco hacker mette a rischio le scorte di birra Asahi in Giappone. Il gruppo nipponico che produce non solo l’omonima Super Dry, ma anche bibite analcoliche e il whisky Nikka, è stato costretto a interrompere la produzione nella maggior parte dei suoi 30 stabilimenti in tutto il Paese.
Gli hacker avrebbero disabilitato il sistema di ordinazione e consegna di Asahi, costringendo l’azienda a posticipare a tempo indeterminato il lancio, previsto per fine del mese, di una dozzina di nuovi prodotti, tra cui bibite gassate e barrette proteiche.
Secondo l’agenzia di stampa Kyodo, anche gli sportelli di assistenza clienti sono stati sospesi, i dipendenti non sono più in grado di ricevere e-mail dall’esterno e sono costretti a prendere gli ordini per telefono ed elaborarli manualmente.
Il birrificio più popolare nel Paese non ha ancora comunicato quando potrebbe riprendere la produzione, scatenando l’allarme tra grossisti e dettaglianti (la notizia è motivo di particolare preoccupazione anche per i mini-market giapponesi).
Secondo il Financial Times, il blocco delle consegne potrebbe comportare l’esaurimento delle scorte di Super Dry (73 milioni di casse vendute l’anno scorso, in un contesto di calo del consumo di birra nazionale e di forte competizione tra Asahi, Kirin, Sapporo e Suntory) in due o tre giorni.
Fonte: Il Sole 24 Ore