Bloomberg: «John Bolton è stato incriminato»

Bloomberg: «John Bolton è stato incriminato»

John Bolton, l’ex consigliere alla sicurezza nazionale di Donald Trump, è stato incriminato per la gestione di documenti riservati. Lo riporta l’agenzia Bloomberg citando alcune fonti, secondo le quali Bolton è stato incriminato da un gran giurì del Maryland. Bolton è il terzo “nemico” di Trump a finire sotto accusa.

John Bolton, consigliere per la sicurezza nazionale Usa nel primo mandato Trump, è diventato poi un suo feroce critico. È la terza volta nelle ultime settimane che l’amministrazione Trump muove accuse penali contro uno dei nemici del presidente, dopo l’ex capo dell’Fbi James Comey e la procuratrice generale di Ny Letitia James. Documenti giudiziari resi pubblici il mese scorso avevano rivelato che Bolton era sotto indagine federale per un possibile cattivo trattamento di informazioni classificate.

I dettagli delle accuse non sono immediatamente chiari. In agosto agenti dell’Fbi avevano perquisito la casa e l’ufficio di Bolton alla ricerca di prove di possibili violazioni dell’Espionage Act, che punisce illeciti come rimuovere, trattenere o trasmettere documenti di difesa nazionale, secondo mandati di perquisizione parzialmente declassificati depositati in tribunale federale.

Gli agenti hanno trovato documenti contrassegnati come “confidenziali” nell’ufficio di Bolton a Washington Dc, che facevano riferimento ad armi di distruzione di massa. Nella sua casa del Maryland, il Bureau ha sequestrato due telefoni cellulari, documenti in cartelle etichettate “Trump I-IV” e un raccoglitore intitolato “dichiarazioni e riflessioni sugli attacchi alleati”. I documenti giudiziari mostrano inoltre che un’entità straniera ha hackerato l’account email di Bolton, anche se i dettagli dell’intrusione sono coperti da omissis.

Fonte: Il Sole 24 Ore