Bmw: in calo utili e margini con dazi Usa e Cina, ma obiettivi confermati
Il secondo trimestre 2025 si chiude in chiaroscuro per Bmw. Il gruppo tedesco ha visto diminuire utili e margini, colpito dal ritorno dei dazi negli Stati Uniti e da una domanda in flessione nel segmento premium cinese. Ma nonostante queste pressioni, il costruttore di Monaco di Baviera conferma la rotta per l’anno in corso, forte della crescita delle vendite in Europa e del buon andamento della gamma elettrica.
Nel trimestre, l’utile netto ha subito un crollo del 31,9% a 1,84 miliardi di euro, mentre il risultato ante imposte si è fermato a 2,61 miliardi (-32,3%) e i ricavi sono calati dell’8,2% a 33,9 miliardi. Anche su base semestrale, i numeri riflettono un deciso rallentamento: utile netto in calo del 29% a 4,015 miliardi, Ebt a 5,73 miliardi (-28,6%) e fatturato a 67,7 miliardi (-8%). La redditività del core business auto si è attestata al 5,4% nel trimestre e al 6,2% nel semestre, restando comunque all’interno del range obiettivo (5-7%) fissato per il 2025.
L’impatto delle tariffe
A pesare è stato soprattutto il ritorno delle barriere doganali: i dazi statunitensi – tornati a livelli del 27,5% – e le misure anti-sussidio adottate dall’Unione Europea per le BEV cinesi hanno inciso negativamente sui conti. Secondo il direttore finanziario Walter Mertl, l’impatto delle tariffe doganali ha comportato una perdita di circa due punti di margine nel secondo trimestre. «La nostra impronta produttiva negli Stati Uniti, dove abbiamo il nostro impianto più grande, ci consente comunque di contenere l’effetto rispetto ad altri», ha commentato Mertl, aggiungendo che il gruppo resta «ben posizionato per centrare gli obiettivi annuali» grazie a una gestione attenta e misure correttive già in atto.
Il fattore Cina
Tra i fattori che hanno inciso sul trimestre figura anche il mercato cinese. Le vendite sono scese del 13,7% nel trimestre e del 15,5% nel semestre. La flessione non riguarda però il mercato nel suo complesso – in crescita, trainato dai marchi locali – ma riguarda piuttosto i segmenti premium, dove la pressione competitiva si è intensificata e il pricing si è fatto più aggressivo. A ciò si è aggiunta una stretta regolatoria, con maggiori controlli sulle commissioni bancarie alle concessionarie, che ha complicato la gestione del credito e delle vendite indirette.
Corre la quota dell’elettrico
In controtendenza rispetto alla flessione dei conti, la mobilità elettrica continua a guadagnare terreno. Nei primi sei mesi dell’anno, Bmw ha consegnato 220.583 Bev (veicoli a batteria), in crescita del 15,7%, pari al 18,3% delle vendite complessive. Considerando anche le ibride plug-in, il totale dei veicoli elettrificati ha raggiunto 319.031 unità (+18,6%), corrispondente al 26,4% del mix. MINI si è distinta con un +362% nelle consegne Bev, che oggi rappresentano oltre un terzo delle vendite del marchio.
Fonte: Il Sole 24 Ore