Bonifici istantanei, ora bisogna vigilare sul livello dei costi
La prevista verifica del beneficiario dei bonifici, che le banche dovranno garantire ai clienti dal prossimo 9 ottobre, insieme all’obbligo di garantire costi per i bonifici istantanei identici a quelli applicati per i bonifici ordinari, tendono a creare un clima di fiducia volto ad incentivare l’utilizzo delle disposizioni di pagamento istantanee. Tuttavia è bene subito sottolineare che, finchè non c’è la necessità di trasferire somme in tempo reale, è sempre meglio finalizzare il pagamento con un bonifico ordinario.
I pagamenti istantanei, che per loro natura non consentono il blocco o il richiamo della transazione una volta eseguita, sono più a rischio frodi ed errori nell’inserimento dei dati. Una maggiore rischiosità, quindi, collegata alla ridotta possibilità di reazione che permane (soprattutto per l’esposizione alle truffe) anche con la verifica preventiva del beneficiario, che sarà obbligatoria anche per i bonifici tradizionali.
I bonifici istantanei sono più insidiosi perché sono più esposti alle frodi da manipolazione del pagatore: truffa che viene realizzata con il consenso del titolare del conto, il quale, in buona fede, viene indotto dal frodatore a impartire un’istruzione di pagamento, utilizzando le motivazioni più varie, come ad esempio un parente in difficoltà.
Il problema è che siamo noi stessi ad effettuare il pagamento e di conseguenza è più difficile individuare una benché minima responsabilità della banca per poter chiedere un rimborso e, quindi, in questi casi spesso l’onere della perdita grava sull’utente. Nel caso dei bonifici, dove questa tipologia di frode è prevalente, l’89% delle perdite è sostenuto dal cliente, come emerge dagli ultimi dati diffusi da Banca d’Italia. Bisogna quindi diffidare sempre delle persone che trasmettono un senso di urgenza e, spesso, di paura con messaggi e al telefono. Se abbiamo dubbi, prima di fare un bonifico è fondamentale verificare l’identità di chi ci ha scritto o ci ha chiamato, richiamandolo a nostra volta senza utilizzare i contatti forniti nei messaggi o durante le telefonate, ma utilizzando quelli della nostra rubrica o cercandoli noi stessi sul web.
Le banche, ogni 12 mesi, devono presentare all’Authority una relazione relativa ai bonifici non andati a buon fine, a quelli rifiutati anche per le norme antiriciclaggio e al livello delle commissioni applicate ai clienti. In merito ai costi, nella marcia di avvicinamento alle nuove regole, le banche erano tenute ad allineare le commissioni dei bonifici istantanei a quelle previste per gli ordinari, senza possibilità di aumentarle. E così è stato, come ha potuto constatare Plus24 dall’agosto del 2023 con il suo Osservatorio sui costi dei bonifici applicati da 16 primarie banche. L’adeguamento è avvenuto effettivamente con un allineamento verso il basso.
Fonte: Il Sole 24 Ore