Bonus asili nido, dalle domande alle strutture ecco le indicazioni dell’Inps

Bonus asili nido, dalle domande alle strutture ecco le indicazioni dell’Inps

Arrivano le indicazioni per il 2026 dell’Inps sul bonus asili nido. Il contributo viene esteso, coinvolgendo, tra gli altri, le sezioni primavera, che accolgono bambine/i tra ventiquattro e trentasei mesi di età e favoriscono la continuità del percorso educativo da zero a sei anni di età.

Il sostegno

La legge 232 del 2016 ha previsto per i nuovi nati dal 1 gennaio 2016, la corresponsione, a decorrere dal 2017, di un buono su base annua (di seguito, contributo) parametrato a undici mensilità, per il pagamento di rette relative alla frequenza di asili nido pubblici e privati e per l’introduzione di forme di supporto presso la propria abitazione in favore dei bambini al di sotto dei tre anni, affetti da gravi patologie croniche. L’importo del contributo, inizialmente pari a 1.000 euro, è stato aumentato in relazione alla situazione economica del nucleo familiare definita in relazione all’Indicatore della Situazione Economica Equivalente (ISEE) e alla composizione del nucleo familiare di chi richiede il sostegno.

Le indicazioni per le richieste presentate dal 2026

Ora, dopo una serie di indicazioni precedenti, l’ente di previdenza in una circolare (la 123 del 5 settembre 2025) ricorda che, in linea con quanto dispone il decreto legge “omnibus” 95/2025 (convertito dalla legge 11/2025), le domande presentate dal 1° gennaio 2026 per accedere al contributo asilo nido e al contributo forme di supporto presso la propria abitazione producono effetti per l’anno solare di riferimento e per gli anni successivi fino al mese di agosto dell’anno del compimento dei 3 anni di età del bambino, fermo restando la permanenza degli altri requisiti. Negli anni solari successivi a quello di presentazione della domanda, il richiedente deve accedere al servizio per prenotare le risorse finanziarie relative al nuovo anno.

Estensione del sostegno

Il contributo asilo nido non riguarda più soltanto la frequenza di asili nido pubblici e privati autorizzati, ma viene esteso anche a nidi e micronidi, che accolgono bambine/i tra tre e trentasei mesi di età e concorrono con le famiglie alla loro cura, educazione e socializzazione, promuovendone il benessere e lo sviluppo dell’identità, dell’autonomia e delle competenze. È esteso inoltre a sezioni primavera, che accolgono bambine/i tra ventiquattro e trentasei mesi di età e favoriscono la continuità del percorso educativo da zero a sei anni di età. Sono compresi anche i servizi integrativi abilitati come spazi gioco e servizi educativi in contesto domiciliare, nel rispetto delle normative regionali.

Fonte: Il Sole 24 Ore