 
                Bonus casa e Pnrr, i redditi degli ingegneri fanno +80%
Una crescita dei redditi di circa l’80% dal 2020 a oggi per gli ingegneri liberi professionisti. Ma negli ultimi mesi anche una fase di stabilizzazione, che impone alla categoria di interrogarsi sul suo futuro. Parte da questi numeri il Congresso nazionale degli ingegneri, aperto ieri ad Ancona dalla relazione del presidente del Consiglio nazionale, Domenico Perrini.
Subito dopo la crisi da Covid-19, il settore dei servizi di ingegneria e architettura ha registrato una elevata crescita sia del fatturato che del reddito professionale medio di ingegneri e architetti, guardando ai dati di Inarcassa (quindi, di persone che esercitano la libera professione in via esclusiva). Sono anni nei quali a fare da traino sono stati il superbonus prima e, poi, il Pnrr. Il loro effetto è che il fatturato complessivo legato a questi servizi è più che raddoppiato, passando da 7,9 miliardi di euro a 16,8 miliardi. In questo quadro, il reddito medio di un ingegnere iscritto ad Inarcassa era nel 2020 pari a 34.776 euro, oggi si attesta a 62.200 euro. Con un incremento di circa l’80 per cento.
La nuova fase di stabilizzazione
Ora, però, come ha sottolineato anche il presidente degli ingegneri di Ancona, Stefano Capannelli «la fine del Pnrr e del superbonus ci impone di interrogarci sul futuro». In questi mesi, infatti, si vede una crescita meno marcata: nel 2024 e nel 2025 l’incremento dei fatturati è al di sotto dell’1 per cento. Dopo il boom degli anni scorsi, insomma, si passa a una fase di stabilizzazione.
La chiusura di questo ciclo espansivo impone di guardare alle riforme dei prossimi anni, che sono state al centro dell’intervento di Perrini. Il presidente è partito dal Ddl delega di riforma delle professioni, da poco approvato in Consiglio dei ministri: «Un’opportunità storica; dopo anni di interventi parziali c’è finalmente la possibilità di portare una visione complessiva e strutturata». Tra le priorità, «c’è quella di superare l’attuale meccanismo dell’esame di abilitazione». L’obiettivo è di restituite «ai giovani ingegneri la possibilità di un ingresso più rapido, coerente ed efficace nel mercato del lavoro».
Gli altri interventi
In materia di contratti pubblici sono molte le novità positive, inserite nel correttivo, a partire dagli interventi in materia di equo compenso. Anche se, su questi, bisognerà verificare la corretta applicazione del principio. Non è stato, poi, ancora adeguato il decreto parametri, che fissa i corrispettivi da porre a base di gara. Ha detto Perrini: «Manca, nonostante le nostre ripetute sollecitazioni, l’emissione del decreto interministeriale modificativo di quello provvisorio inserito nel Codice».
Fonte: Il Sole 24 Ore
 
                     
                     
                     
                     
                    