Bonus edilizi, Carbone: inibito l’uso di 7,8 miliardi di crediti inesistenti

Bonus edilizi, Carbone: inibito l’uso di 7,8 miliardi di crediti inesistenti

«L’Agenzia delle Entrate, nella strategia di contrasto agli illeciti fiscali, assicura il presidio dei fenomeni più gravi, più insidiosi, sia dal punto di vista della diffusione sul territorio, sia in termini di perdita di gettito. Ad esempio, in tema di controlli preventivi sui bonus edilizi, nel periodo 2021-2025, sono state vagliate, nelle attività di analisi del rischio, circa nove milioni di comunicazioni, con conseguente inibizione dell’utilizzo indebito di crediti inesistenti per oltre 7,8 miliardi, che rappresentano sicuramente minori oneri a carico della collettività». Lo ha detto il direttore dell’Agenzia Vincenzo Carbone in audizione alla Commissione parlamentare di vigilanza sull’anagrafe tributaria.

Carbone: «Con e-fattura da 2019 compliance Iva a 1,7-2 miliardi»

L’introduzione della fatturazione elettronica, ha spiegato il direttore dell’Agenzia delle Entrate, «ha costituito un passo strategico, gli obiettivi conseguiti sono stati molteplici: favorire la tax compliance, semplificare le procedure, ridurre l’evasione in particolare dell’Iva. A partire dal 2019 ha prodotto un effetto di compliance che oscilla tra 1,7 miliardi e 2 miliardi, mentre lo split payment ha garantito un effetto complessivo pari a circa 4,6 miliardi. Sempre ai fini Iva basti pensare che l’evasione che nel 2015 ammontava a 35 miliardi si è praticamente dimezzata a 17-18 miliardi nel 2021». Carbone ha sottolineato che sulla fatturazione elettronica l’Italia è diventata «una best practice» a livello europeo.

«Compliance efficace, sempre nel rispetto privacy»

«L’attitivà istruttoria di analisi ci permette di andare su casi più mirati, lo scorso anno per esempio – ha detto Carbone – abbiamo emesso tremila lettere di compliance e questo ci ha consentito di recuperare tramite adempimento spontaneo circa 4 miliardi, quindi è una misura efficiente ed efficace che serve a mettere insieme i dati di cui siamo in possesso, intercettare eventuali anomali ed emettere le lettere di compliance per segnalare che c’è un’anomalia, ci sono istituti di ravvedimento che puoi utilizzare». Il direttore dell’Agenzia delle Entrate ha messo in evidenza che l’uso dei dati «non avviene in modo incontrollato, ma sempre nel rispetto della privacy, non esiste un algoritmo antievasione ma solo la possibilità di usare questi dati sempre con l’intervento umano».

«Agenzia non è pungiball ma servizio a cittadini»

«Dobbiamo sempre distinguere utilizzo improprio di alcuni strumenti e l’uso efficace degli strumenti anti-evasione, a nessuno fa piacere l’enorme tax gap che c’è in Italia, l’evasione – ha concluso Carbone – è un danno arrecato alla collettività e al sistema, un carico su coloro che adempiono al loro dovere e si rallentano i servizi pubblici per la collettività, non bisogna avere sempre il timore dell’utilizzo improprio, l’Agenzia delle Entrate non è un soggetto che si contrappone al cittadino, è Pa al servizio del cittadino, bisogna evitare le contrapposizioni, dobbiamo superare il vecchio modo di intendere l’Agenzia come pungiball da abbattere, sicuramente dobbiamo migliorare, ma l’obiettivo è dare supporto al sistema-Paese».

Fonte: Il Sole 24 Ore