Borsa, Asia in ribasso per le tensioni geopolitiche

La Borsa di Tokyo avvia la prima seduta della settimana in ribasso, a fronte di un possibile inasprimento delle tensioni geopolitiche in Medio Oriente e delle possibili ripercussioni sulle quotazioni del petrolio. In apertura il listino di riferimento Nikkei segna una flessione dell’1,18% a quota 39.056,93, con una perdita di 466 punti. Sul mercato valutario lo yen è poco variato sul dollaro, a 153,20, mentre guadagna terreno sull’euro, a 163,20.

Anche Hong Kong parte in brusca frenata con l’impennata delle tensioni: l’indice Hang Seng cede nelle prime battute l’1,40%, scivolando a 16.487,36 punti. Piazze cinesi in leggera flessione alla vigilia della diffusione del Pil del primo trimestre 2024 atteso in rialzo del 4,8-5%, secondo le stime più accreditate dagli analisti: l’indice Composite di Shanghai cede nelle prime battute lo 0,19%, a 3.013,67 punti, mentre quello di Shenzhen perde lo 0,23% e scivola a quota 1.703,71.

Il barile di petrolio statunitense di riferimento è sceso di 41 centesimi a 85,25 dollari al barile. Il greggio Brent, lo standard internazionale, ha perso 24 centesimi a 90,21 dollari. Il rallentamento della domanda proveniente dalla Cina, combinato con le previsioni secondo cui la crescita dell’offerta sta superando la domanda, ha mantenuto i prezzi sotto controllo.

«Sebbene l’attacco dei droni abbia conquistato i titoli dei giornali, il suo impatto immediato sui mercati globali, in particolare sui prezzi del petrolio e sui timori sull’inflazione, potrebbe essere contenuto», ha affermato in un commento Stephen Innes, socio dirigente di SPI Asset Management. «La precisione e l’impatto letale limitato della risposta dell’Iran suggeriscono un approccio strategico volto a ridurre al minimo i danni piuttosto che ad aumentare le tensioni».

Venerdì, i listini europei e americani hanno chiuso in forte rallentamento, in un clima di avversione al rischio per l’allargamento del conflitto in Medio Oriente che coinvolge l’Iran. Il FTSE MIB ha chiuso l’ultima seduta della scorsa settimana sulla parità, dopo aver toccato guadagni superiori all’1% durante la seduta.

Fonte: Il Sole 24 Ore