Borsa, da Verisure a Stubhub torna la corsa alle quotazioni

Borsa, da Verisure a Stubhub torna la corsa alle quotazioni

Viene dalla Svezia il primo segnale di peso di risveglio del mercato europeo delle quotazioni: la Ipo di Verisure, annunciata ieri, prevede di raccogliere 3,1 miliardi di euro, qualificandosi come la più grande operazione degli ultimi tre anni sulle piazze del vecchio continente. Un segnale importante, in scia al buon momento delle Ipo negli Usa, tra le quali spicca l’altro maxi debutto della stagione, vale a dire quello di ieri di Stubhub a Wall Street (raccolta da 8,6 miliardi di dollari).

Operatori fiduciosi

Gli operatori sono fiduciosi: se anche l’Europa dovesse rompere gli indugi, con le turbolenze ancora presenti ma in via di esaurimento, può aprirsi una nuova stagione di corsa alle quotazioni. I dati del più recente EY Global Ipo, mostrano una sorta di resilienza nel mondo nella prima parte dell’anno, soprattutto grazie al dinamismo del mercato cinese (che detiene un terzo della raccolta globale delle Ipo) e alla tenuta degli Stati Uniti. Il player della sicurezza potrebbe essere la più grande vendita di azioni in Europa dal 2022, quando la quotazione di di Porsche aveva raccolto oltre 9 miliardi di euro.

L’operazione Verisure…

L’operazione di Verisure può essere una chiave di volta nel secondo semestre, per il quale prevale tra gli operatori un atteggiamento di cauto ottimismo.

I proventi della Ipo saranno utilizzati per estinguere il debito e finanziare un’acquisizione, secondo una dichiarazione della società. L’offerta consisterebbe in nuove azioni, e altri 235 milioni di euro saranno raccolti da due investitori esistenti. La società di private equity statunitense Hellman & Friedman, il maggiore azionista di Verisure, manterrà una parte sostanziale della sua partecipazione. La società può come detto fare da apripista: l’elevata domanda di azioni e il forte trading potrebbero incoraggiare un maggior numero di aziende di dimensioni simili a quotarsi sui mercati azionari della regione.

Fonte: Il Sole 24 Ore