
Borsa, il Pil giapponese rallenta: Tokyo chiude poco variata
La Borsa di Tokyo termina la seduta poco variata, dopo i dati sul Pil del quarto trimestre che hanno visto una crescita leggermente sopra le aspettative, compensando l’incertezza sulle prospettive del commercio globale a fronte degli imminenti dazi Usa. L’indice Nikkei segna una variazione appena positiva dello 0,06% a quota 39.174,25, aggiungendo 24 punti. Sul mercato dei cambi lo yen si apprezza sul dollaro a 151,70, e sull’euro a 159,10.
La crescita economica del Giappone ha subito un forte rallentamento nel 2024, sebbene il tasso per il quarto trimestre abbia superato le aspettative del mercato grazie alle esportazioni. La crescita annuale del Pil nella quarta economia più grande del mondo è stata dello 0,1% rispetto all’1,5% nel 2023, hanno mostrato i dati diffusi dall’ufficio di gabinetto. Ma le cifre per ottobre-dicembre sono appunto state più ottimistiche: la crescita trimestre su trimestre è accelerata allo 0,7%, dallo 0,4% del periodo luglio-settembre.
Le Borse cinesi chiudono la seduta in territorio positivo, nel giorno in cui il presidente Xi Jinping ha partecipato a un simposio dedicato alle società private in una mossa vista come un possibile segnale di supporto al settore nel mezzo delle difficoltà dell’economia e delle incertezze geopolitiche: l’indice Composite di Shanghai sale dell0,27%, a 3.355,83 punti, mentre quello di Shenzhen segna un progresso dello 0,75%, a quota 2.048,64. Da quando è salito al potere a fine 2012, Xi ha costantemente lavorato per rafforzare il ruolo delle imprese statali e ha messo in guardia contro l’espansione «disordinata» del settore privato, come ha dimostrato la dura stretta normativa e antitrust nei confronti di Alibaba.
All’incontro tenuto presso la Grande sala del popolo, secondo il resoconto dei media statali, hanno preso parte gli imprenditori più noti, tra cui Jack Ma, all’origine della crescita del colosso dell’e-commerce di Hangzhou, e fondatori delle aziende di telefonia Huawei e di e-car Byd, Ren Zhengfei e Wang Chuanfu, nonché quello di Xiaomi, Lei Jun.
Fonte: Il Sole 24 Ore