
Borse asiatiche in rosso con dazi Usa-Cina
Borse asiatiche in rosso, mentre si fa sentire il contraccolpo del pesante rilancio sui dazi commerciali contro la Cina da parte del presidente Usa Donald Trump, il 100% in più in risposta alle limitazioni imposte da Pechino all’export di terre rare. Tokyo è chiusa per una festività, mentre lo yen cede terreno con il dollaro che sale a 151,77 sulla valuta nipponica. A tarda seduta Shanghai cala dello 0,45%, Hong Kong crolla del 2,50%, Shenzhen cala dell’1,63%. La sudcoreana Seul perde l’1,24% e Taiwan l’1,39 per cento.
Le Borse asiatiche sono scivolate ai livelli più bassi da maggio, poiché le rinnovate tensioni commerciali tra Stati Uniti e Cina hanno indotto alla cautela gli operatori economici. Venerdì, il presidente Donald Trump ha minacciato di aumentare i dazi sulla Cina, preannunciando ulteriori problemi tra le due maggiori economie. L’S&P 500 è sceso del 2,7%, il suo peggior giorno da aprile. Il Dow Jones Industrial Average è sceso dell’1,9% e il Nasdaq Composite ha perso il 3,6%.
Trump stava rispondendo alle restrizioni che Pechino sta imponendo alle esportazioni di terre rare, vitali per molti prodotti moderni, tra cui telefoni cellulari e veicoli elettrici.
I futures statunitensi però sono avanzati, con il contratto per l’S&P 500 in rialzo dell’1,2% e quello per il Dow Jones Industrial Average dello 0,8%.
La Cina ha riportato che le sue esportazioni globali sono aumentate dell’8,3% a settembre rispetto all’anno precedente, la crescita più forte in sei mesi e un’ulteriore prova che i suoi produttori stanno spostando le vendite dagli Stati Uniti ad altri mercati. I dati doganali mostrano che le esportazioni verso gli Stati Uniti sono crollate del 27% su base annua il mese scorso.
Fonte: Il Sole 24 Ore