
Borse, Europa debole nella settimana della Bce. A Milano scivola Stellantis
(Il Sole 24 Ore Radiocor)– Viaggiano deboli le borse europee nella settimana della riunione della Bce. Gli investitori continuano a monitorare gli sviluppi sul fronte commerciale con le trattative tra l’Unione europea e gli Stati Uniti che vanno avanti a oltranza. Gli Stati membri stanno facendo pressione sull’organo esecutivo del blocco per preparare nuove misure per colpire le aziende statunitensi, oltre ai dazi di ritorsione sulle merci, se non si riuscirà a raggiungere un accordo entro la scadenza del primo agosto fissata da Trump. I mercati restano alla finestra anche in vista della riunione della Bce in calendario giovedì, che si prevede mantenga fermi i tassi di interesse dopo sette riduzioni consecutive. L’attenzione sarà rivolta soprattutto alle parole della presidente Christine Lagarde riguardo a eventuali indicazioni sulle future mosse dell’istituto: il mercato prezza un altro taglio entro fine anno, ma risulta poco probabile che la sforbiciata arrivi già nel meeting di settembre. Occhi anche alla conferenza del governatore della Fed di martedì sulla regolamentazione bancaria, da cui gli investitori attendono indicazioni sulle sue possibili dimissioni o una replica agli attacchi dell’amministrazione Usa. A tutto ciò si aggiunge la stagione delle trimestrali che sono entrate nel vivo su entrambe le sponde dell’Oceano, con la pubblicazione dei conti di Alphabet e Tesla e di alcuni istituti bancari europei, tra cui Unicredit, Bnp Paribas e Deutsche Bank. In questo contesto si registra una cautela generalizzata degli indici europei con il FTSE MIB che viaggia in negativo mentre il CAC 40 e ilDAX 30 sono deboli.
A Piazza Affari focus su Stellantis
Sul listino milanese attenzionata Stellantis che ha comunicato un calo delle vendite globali nel secondo trimestre dell’anno, e ha diffuso numeri preliminari del primo semestre che vedono una perdita netta di oltre due miliardi. Occhi ancora su Iveco Group , dopo il rally della scorsa settimana in scia alle voci su una possibile cessione da parte di Exor, la holding della famiglia Agnelli-Elkann primo azionista della società. Restano sotto la lente gli istituti bancari, con gli sviluppi del risiko del settore. Fuori dal paniere principale focus suTinexta che ha confermato che sono in corso interlocuzioni con una cordata composta dai fondi Advent e Nextalia, ai quali è stato concesso un periodo di esclusiva per svolgere una “limitata attività di due diligence” per definire termini e condizioni di una possibile partnership strategica finalizzata alla valorizzazione della società e all’eventuale delisting. Vendite sul comparto bancario sempre alle prese con il risiko: Banco Bpm , Banca Mps e Unicredit registrano i cali maggiori. Tiene l’oil con Tenaris in cima.
Euro/dollaro stabile, sale il petrolio
Sul fronte dei cambi, stabile il cambio euro/dollaro in area 1,16. La moneta unica vale inoltre quasi 173 yen, mentre il dollaro/yen è in area 148. In rialzo (+0,8%) il Bitcoin a 118.763 dollari. Sale il petrolio: il Brent del Mare del Nord quota oltre 69 dollari al barile e il Wti viaggia sopra i 66 dollari . Piatto il gas a 33 euro al megawattora sulla piattaforma di Amsterdam.
Spread Btp/Bund in calo a 88 punti
E’ in lieve calo lo spread tra BTp e Bund. Il differenziale di rendimento tra il BTp decennale benchmark e il Bund tedesco di pari durata si è attestato a 88 punti, in flessione rispetto agli 89 punti della chiusura di venerdì. In discesa anche il rendimento del BTp decennale benchmark che ha segnato una prima posizione al 3,53%, in calo rispetto al 3,58% della chiusura della vigilia.
In Asia sale la borsa cinese. Tokyo chiusa per festività
In territorio positivo le borse della Cina, della Corea del Sud, dell’India e di Singapore. In particolare l’indice Hang Seng di Hong Kong sale dello 0,6%, sui massimi da novembre del 2021. La Banca centrale cinese ha lasciato invariati i tassi di riferimento per i prestiti a luglio, una mossa ampiamente attesa dopo il taglio di maggio volto ad attenuare l’impatto delle frizioni commerciali con gli Stati Uniti. Il tasso primario sui prestiti a un anno (Lpr) è rimasto al 3% e quello a cinque anni è rimasto invariato al 3,5%, secondo quanto comunicato dalla People’s Bank of China (PBoC). Il mantenimento dei tassi è avvenuto dopo un taglio di 10 punti base di entrambi i tassi a maggio. Sempre sul fronte asiatico, la borsa giapponese è chiusa per festività.
Fonte: Il Sole 24 Ore