Borse, Europa parte in cauto rialzo con focus sui dazi. Attesa per i conti Nvidia
(Il Sole 24 Ore Radiocor) – All’indomani di una seduta “in rosso”, a causa del rischio sempre più concreto di una crisi di Governo in Francia, le Borse europee partono in cauto rialzo, in scia all’Asia (bene Tokyo e le piazze cinesi, con un rally dei titoli tecnologici e dell’AI in attesa della trimestrale del colosso americano dei chip Nvidia, dopo la chiusura della Borsa americana). I listini del Vecchio Continente seguono anche il buon andamento di Wall Street alla vigilia, mentre sembra prevalere la calma dopo il tentativo del presidente Donald Trump di rimuovere il membro del Board della Federal Reserve, Lisa Cook.
Mentre i riflettori restano puntati sul fronte geopolitico, con la situazione a Gaza sempre più critica e il fronte ucraino in stallo, tiene banco anche la guerra commerciale: da oggi i dazi americani all’India, formalmente giustificati dai massicci acquisti indiani di energia russa, raddoppiano al 50%, con il primo ministro Narendra Modi a caccia di nuovi mercati per assorbire il colpo sull’export del Paese.
Così è in rialzo il FTSE MIB di Milano, come rimbarza il CAC 40di Parigi (dal voto europeo di giugno 2024, l’indice francese è il peggiore del continente e lo spread dei titoli di Stato si è allargato più che altrove, situazione che non è destinata a migliorare ora che il primo ministro Francois Bayrou ha chiesto un voto di fiducia per l’8 settembre in risposta alla crescente opposizione contro la sua manovra di bilancio per il 2026). Positivi anche il DAX 40 di Francoforte, e l’IBEX 35 di Madrid.
Petrolio poco mosso con occhi su dazi Usa-India
Il petrolio, in calo alla vigilia, è poco mosso, mentre sono venute meno le speranze di un accordo tariffario tra Stati Uniti e India (-0,03% a 63,23 dollari al barile il Wti e -0,07% a 67,17 dollari il Brent). In leggero calo (-0,5% a 33,38 euro al megawattora) i contratti del gas naturale scambiati ad Amsterdam. Oro in calo (contratto spot -0,35% a 3.381 dollari l’oncia, future -0,1% a 3.388 dollari), ma è atteso un recupero: gli investitori potrebbero spostarsi sugli asset alternativi (tra cui i beni rifugio come il metallo prezioso) se la fiducia nella Fed venisse meno, i rischi per il dollaro e le obbligazioni statunitensi aumentassero e l’inflazione salisse.
Euro perde quota contro le principali valute
Sul valutario, si indebolisce l’euro a 1,1618 dollari (da 1,1643 alla vigilia) e a 171,67 yen (da 171,586). Il cross dollaro/yen è a 147,737 (da 147,367). Sull’obbligazionario, da segnalare che negli Stati Uniti si è allargato al massimo dal 2021 il differenziale tra i Treasury a 2 e 30 anni: il mercato sconta tagli dei tassi nel breve, ma teme che la Fed perda il controllo dell’inflazione nel lungo termine.
Fonte: Il Sole 24 Ore