
Borse in buon rialzo nonostante le ombre sulla tregua in Iran. Fed: «tassi ancora fermi»
(Il Sole 24 Ore Radiocor)– Viaggiano in buon rialzo le Borse europee, nonostante la tregua tra Iran e Israele sembra traballare con la violazione del cessate il fuoco. Il presidente americano, Donald Trump, in un commento ai giornalisti alla Casa Bianca prima di partire per il vertice Nato all’Aja, ha espresso delusione per i continui attacchi. «Non sono contento di Israele. Riporti a casa i tuoi piloti. Adesso!», ha detto il presidente. Malgrado il contesto fluido, il FTSE MIB di Milano, il CAC 40 di Parigi e il DAX 30 di Francoforte viaggiano in territorio positivo, così come gli altri indici europei.
Wall Street in rialzo, tregua fragile in Iran non fa paura
Viaggiano in rialzo gli indici a Wall Street, grazie alla tregua tra Israele e Iran e al conseguente forte calo del prezzo del petrolio. Il presidente statunitense, Donald Trump, sta cercando di salvare il fragile cessate il fuoco tra Israele e Iran, entrato in vigorein mattinata e apparentemente violato da entrambe le parti, anche se in modo più che altro simbolico, scatenando l’ira dello stesso Trump. «Con questo rischio geopolitico alle spalle, il mercato si sta concentrando nuovamente sul quadro macroeconomico, preparandosi per gli utili e osservando l’imminente scadenza della sospensione dei dazi», hanno affermato i trader di JPMorgan. Sul fronte macroeconomico, a giugno cala più delle stime la fiducia dei consumatori.
Powell: «nessuna fretta sui tassi, prevediamo aumento inflazione»
Il numero uno della Fed, Jerome Powell, nel suo discorso al Congresso ha ribadito di non avere alcuna fretta di tagliare i tassi, nonostante le pressioni del presidente Trump: «La ragione per cui non stiamo tagliando i tassi d’interesse è che le nostre previsioni sono per un significativo aumento dell’inflazione, quest’anno», ha detto. «La Federal Reserve rimane fermamente concentrata sul raggiungimento dei suoi obiettivi: massima occupazione e prezzi stabili. Nonostante l’elevata incertezza, l’economia è in una posizione solida», ha detto, ribadendo che l’andamento della politica monetaria sarà determinato dai dati. «E’ probabile che gli aumenti dei dazi quest’anno facciano aumentare i prezzi e pesino sull’attività economica», ha sottolineato Powell, ribadendo che l’obbligo della Fed è quello di mantenere ben ancorate le aspettative di inflazione a lungo termine e di impedire che un aumento occasionale del livello dei prezzi si trasformi in un problema di inflazione persistente».
A Piazza Affari focus su banche e Tim
Sul listino milanese sotto la lente ancora le azioni delle banche, in attesa di novità sulle operazioni di aggregazione. In particolare focus su Banca Mps dopo che Bank of America ha alzato il giudizio a “Buy”. Occhi puntati anche su Telecom Italia con l’assemblea che ha approvato il bilancio 2024, la modifica dell’oggetto sociale e la politica di remunerazione. Infine, attenzione a Leonardo – Finmeccanica in scia all’inizio del vertice Nato all’Aia. La premier italiana, Giorgia Meloni, ha detto che l’Italia impiegherà dieci anni per raggiungere la soglia del 3,5% di spesa militare, più un aggiuntivo 1,5% in investimenti ibridi, militare-civile. Giù i titoli energetici conEni , Saipem e Tenaris , in scia al crollo del prezzo del petrolio.
Giù petrolio e gas, dollaro ancora debole
Continua a viaggiare il territorio negativo il greggio con il Wti che scivola sui 65 dollari al barile e il Brent attorno ai 68 dollari. Il crollo dei prezzi è legato al fatto che l’attacco sferrato alla vigilia dall’Iran nei confronti delle basi militari Usa in Qatar e in Iraq non ha messo a repentaglio le forniture di greggio del Medio Oriente, come in molti temevano. Inoltre, la risposta di Teheran non ha neppure coinvolto con un blocco lo Stretto di Hormuz, punto strategico da dove passa circa il 30% del petrolio mondiale. In discesa anche il gas che cede oltre il 10% e si attesta sui 36 euro al megawattora. Infine, si sgonfia anche l’oro: il future viaggia sui 3.300 dollaro l’oncia. Sul valutario, si indebolisce ancora il dollaro nei confronti di quasi tutte le maggiori valute. Così il cambio euro/dollaro tocca quota 1,16 (1,154 alla vigilia).
Fonte: Il Sole 24 Ore