
Borse in rosso, pesano timori su banche regionali Usa. Milano la peggiore con le banche
(Il Sole 24 Ore Radiocor) – Le Borse europee si muovono in territorio negativo in scia alle crescenti preoccupazioni sulla salute finanziaria delle banche regionali americane, che ieri hanno pesato sull’andamento di Wall Street. Sui mercati tornano i timori per la qualità del credito degli istituti di medie dimensioni dopo che alla vigilia, in serata, due banche, Zions Bancorp e Western Alliance Bancorp hanno annunciato svalutazioni o problemi su alcuni grossi crediti concessi a soggetti che ora sono in difficoltà. Si riaffacciano così i dubbi sulla tenuta del sistema e, di conseguenza, sui mercati scatta l’avversione al rischio. Ne beneficia ancora una volta l’oro, che continua a macinare record e guadagna terreno per la nona settimana consecutiva. oltre i 4.300 dollari l’oncia. Tornano anche gli acquisti sui titoli di Stato con i rendimenti dei Treasury decennali scesi, ieri, sotto il 4%, ai minimi da ottobre 2024. Sullo sfondo restano le tensioni commerciali fra Stati Uniti e Cina, con gli investitori che sperano in un incontro fra i presidenti Trump e Xi Jinping. Sul fronte russo, poi, nelle prossime settimane è atteso un incontro, a Budapest, fra il presidente Vladimir Putin e il capo della Casa Bianca. In giornata invece sarà la volta del leader ucraino Zelensky alla Casa Bianca.
In questo contesto, il FTSE MIB di Milano è il peggiore tra gli indici del Vecchio Continente, trascinato in ribasso dalle banche.
A Piazza Affari occhi sulle banche
Guardando all’Italia e al listino milanese, occhi puntati sulle banche dopo l’intesa nel governo sul contributo degli istituti di credito, e delle assicurazioni, alla Legge di Bilancio 2026.
Euro sopra quota 1,17 dollari, giù il petrolio
Sul valutario, l’euro torna sopra quota 1,17 dollari. In lieve ribasso il petrolio con il Wti attorno ai 57 dollari al barile e il Brent che punta ai 61. In calo il Bitcoin che viaggia sui 111.500 dollari.
Oro oltre i 4.300$, verso la migliore settimana in 17 anni
Prosegue il rally dell’oro che ha toccato un nuovo massimo sopra i 4.300 dollari l’oncia e si avvia a chiudere la sua migliore settimana in oltre 17 anni. La domanda di beni rifugio è alimentata dai segnali di debolezza delle banche regionali statunitensi, che si aggiungono alle tensioni commerciali globali, e dalle speranze di un ulteriore taglio dei tassi. Così, l’oro spot ha raggiunto un altro record a 4.378,69 dollari, con guadagni settimanali superiori all’8%. «Per il metallo prezioso i 4.500 dollari potrebbero essere un obiettivo più vicino del previsto, ma molto dipenderà da quanto a lungo le preoccupazioni sul commercio tra Stati Uniti e Cina e lo shutdown del governo continueranno a pesare sul mercato», ha affermato Tim Waterer, capo analista di mercato di KCM Trade. In più, secondo Waterer, “l’acuirsi delle preoccupazioni sul credito delle banche regionali statunitensi ha dato ai trader un motivo in più per acquistare oro”.
Fonte: Il Sole 24 Ore