Borse, schiarita in Europa. Milano al top da gennaio 2008

Borse, schiarita in Europa. Milano al top da gennaio 2008

A Piazza Affari toniche le banche, vola Buzzi

Il dissiparsi dei timori per i dazi ha dato impulso ai titoli industriali, a Milano lo sprint si è riverberato su Buzzi che ha messo a segno un rialzo del 7%. Ben comprate le banche: buone performance per Banco Bpm (+4,89%), Bper (+4,36%) e Popolare di Sondrio (+4,1%). Dopo un avvio in progresso di oltre il 2% e una virata in negativo, chiude sotto i massimi ma comunque in solido rialzo Mps (+1,43%) che ha presentato i conti del 2024. Il mercato si è mostrato cauto sulle stime fornite dall’ad per il 2025. Luigi Lovaglio, nel corso della conference call, ha indicato una stima di calo del margine di interesse quest’anno tra il 5 e il 9% («fascia alta della forchetta») a una cifra.

Moderato rialzo per il petrolio, oro resta sui massimi

In moderato rialzo il prezzo del petrolio, dopo il sell-off della vigilia. I dati pubblicati mercoledì 5 febbraio hanno mostrato un forte aumento delle scorte di greggio negli Stati Uniti la scorsa settimana, indicando un calo dei consumi, notano gli analisti di ActivTrades. Allo stesso tempo, «le preoccupazioni per le conseguenze del conflitto commerciale tra Stati Uniti e Cina, che potrebbero portare a una riduzione della domanda futura, stanno esercitando una pressione al ribasso sui prezzi del petrolio». Ad aggravare il sentimento ribassista, alla vigilia i rappresentanti dell’Opec+ hanno confermato che il cartello intende porre fine alle restrizioni volontarie della produzione entro aprile. «In questo contesto – dicono gli analisti – è probabile che i prezzi del petrolio rimangano sotto pressione».

Sale il gas naturale scambiato ad Amsterdam, che supera i 54 euro al megawattora. Sebbene in leggero calo, il prezzo dell’oro si mantiene vicino ai massimi storici.

Sterlina in calo, pesa taglio tassi BoE e revisione al ribasso Pil

Si indebolisce la sterlina britannica dopo che la Bank of England ha tagliato le sue previsioni di crescita per il 2025 dall’1,5% allo 0,75% e ha abbassato il suo tasso di interesse di riferimento di 25 punti base. La revisione delle stime è dovuta ai rischi per l’economia globale collegati alle minacce di una guerra commerciale e al deterioramento della fiducia delle imprese britanniche. Questo contesto di incertezza «potrebbe indurre le imprese a ritardare le decisioni di investimento e di assunzione», con «ripercussioni negative sull’attività economica» in tutto il mondo, ha dichiarato la BoE.

«Nonostante i rischi di inflazione incombenti, la BoE ha mantenuto la sua guidance di allentamento graduale», dice Simon Dangoor, di Goldman Sachs Asset Management. «Prevediamo – prosegue – che la BoE continui il suo ritmo di allentamento trimestrale durante il periodo di incertezza nel primo semestre, ma che acceleri nel secondo semestre, quando le acque si saranno calmate, con un totale di cinque tagli quest’anno».

Fonte: Il Sole 24 Ore