Borse Ue a corrente alternata, il focus resta l’Iran. A Milano pesa l’effetto cedole, tiene l’oil

Borse Ue a corrente alternata, il focus resta l’Iran. A Milano pesa l’effetto cedole, tiene l’oil

(Il Sole 24 Ore Radiocor) – Nella prima seduta della settimana e dopo un weekend ad alta tensione con gli attacchi del fine settimana degli Stati Uniti ai siti nucleari iraniani, le Borse europee viaggiano in calo. Se da un lato il presidente Trump ha annunciato di aver annientato le infrastrutture colpite con quella che il Pentagono ha spiegato non essere una “missione illimitata” bensì “chiara e mirata”, Teheran ha fatto sapere che risponderà. L’attacco a sorpresa degli Stati Uniti di sabato notte spinge ulteriormente le quotazioni del petrolio, con il Brent in scadenza ad agosto che scambia sopra i 78 dollari al barile, in rialzo dell’1,5%, mentre il Wti di pari scadenza viaggia sui 75 dollari al barile (+1,5%).

Intanto, gli occhi restano puntati sullo Stretto di Hormuz, dove la navigazione è rimasta finora regolare. Così scendono il FTSE MIB di Milano, penalizzata anche dallo stacco cedole che incide per uno 0,2756%, il CAC 40 di Parigi, il DAX 40 di Francoforte, l’IBEX 35 di Madrid, l’AEX di Amsterdam e ilFT-SE 100 di Londra.

Stabile Pmi manifatturiero Eurozona, salgono i servizi

Pmi manifatturiero preliminare relativo all’Eurozona è rimasto stabile a 49,4 punti, come a maggio. L’indice Pmi servizi giugno preliminare è salito a 50 punti dai 49,7 di maggio, di conseguenza l’indice composito HCOB composito dell’Eurozona risulta fermo a 50,2 punti. L’incremento della produzione manifatturiera ha eguagliato la stabilizzazione dell’attività economica terziaria. I nuovi ordini hanno di nuovo registrato una diminuzione ma rallentata ai minimi in più di un anno, mentre la fiducia è salita al valore più alto da inizio 2025.

Focus sui titoli della difesa, attenzione anche al lusso

Sul fronte azionario, attenzione ai titoli della difesa dopo che i 32 Paesi della Nato, inclusa la Spagna, hanno concordato di destinare il 5% del loro prodotto interno lordo alla difesa, a pochi giorni dal vertice dell’Alleanza all’Aia. A Milano riflettori su Leonardo – Finmeccanica e Iveco Group . Si guarda anche al lusso, con Sara Tirrito Gianfranco D’Attis che lascerà la carica di amministratore delegato del marchio Prada dal 30 giugno, quando a sostituirlo arriverà Andrea Guerra, già ceo del gruppo e che guiderà il brand ad interim, fino alla nomina di un nuovo ad. All’origine della decisione ci sarebbero tensioni interne e disaccordi sulla strategia aziendale. A Piazza Affari, sotto la lente Eni dopo la firma dell’accordo con i fondi Alternative Credit di Ares Management (Ares), per la cessione di una partecipazione in Plenitude pari al 20% del capitale sociale, per un prezzo di acquisto di circa 2 miliardi di euro. Occhi anche su Stellantis , con Antonio Filosa che assume il ruolo di chief executive officer, mentre manterrà anche il suo ruolo di responsabile per il Nord America.

Fonte: Il Sole 24 Ore