Bper conquista il 70% di Popolare Sondrio, via al piano di fusione
Bper stringe la presa su Banca Popolare di Sondrio e mette in cassaforte la futura fusione. Dopo la prima fase dell’offerta pubblica di scambio e acquisto (Opas), conclusa con il 58,15% del capitale, al quarto giorno di riapertura dei termini dell’offerta, le adesioni hanno raggiunto l’11,44%. Considerando lo 0,34% che ha già in portafoglio, Bper arriva così a detenere il 69,93% dell’ex popolare lombarda.
Fusione al via
I conti finali dell’Ops si faranno solo oggi, quando si chiuderà la finestra di riapertura dell’offerta. Tuttavia, avendo superando la soglia dei due terzi, la banca modenese ottiene il controllo dell’assemblea straordinaria e si garantisce il disco verde per avviare il percorso di fusione dell’ex popolare valtellinese. In verità già nei fatti, avendo superato la soglia del 35% e poi del 50%, Bper esercita direzione e coordinamento sull’ex popolare e ha quindi il timone della banca su cui ha lanciato l’Ops: la comunicazione di tale condizione è avvenuta venerdì scorso da parte della capogruppo e già in settimana ci sono stati a Sondrio i primi incontri formali al vertice tra le due banche in vista di un dialogo che si farà sempre più serrato.
La governance
Il raggiungimento del 66% del capitale permette a Bper di imprimere una svolta sul fronte della governance, con la possibilità di modificare lo statuto e rinnovare il consiglio di amministrazione della controllata. Si vedrà però quale sarà l’approccio voluto dal Ceo di Bper Gianni Franco Papa, che insieme al presidente Fabio Cerchiai e al team di vertice della banca ha portato al successo dell’operazione che ha goduto da subito del supporto dell’azionista Unipol, guidato da Carlo Cimbri, che ha appoggiato con decisione l’iniziativa con la sua partecipazione al capitale di entrambe le banche. Realistico che da parte di Modena vi sia la volontà di adottare un approccio soft, per evitare strappi e manovre che potrebbero essere controproducenti. Ovvio tuttavia che la strada verso la fusione rimane tracciata, in un’operazione che potrebbe prendere la forma il prossimo anno. A tendere, invece, l’obiettivo, come ribadito da Bper ieri in una nota, è «acquisire l’intero capitale sociale» dell’emittente e «conseguire il delisting», così da perseguire «in modo pieno» gli obiettivi di integrazione e realizzare le sinergie. In ogni caso Bper intende procedere con la fusione «nel minor tempo possibile» e «anche in assenza del delisting».
Il ruolo dei piccoli azionisti
Determinante, per sbloccare l’adesione dell’azionariato retail – che rappresenta circa un terzo del capitale di Pop Sondrio – è stata la decisione del consiglio di amministrazione di Bper, a inizio luglio, di aggiungere una componente cash pari a 1 euro per azione, oltre alle 1,45 azioni Bper per ogni titolo Sondrio. Mossa attesa ma non scontata, che ha permesso di conquistare il favore dei piccoli azionisti della banca valtellinese.
Fonte: Il Sole 24 Ore