British American Tobacco, 80 milioni per ampliare lo stabilimento di Trieste

British American Tobacco, 80 milioni per ampliare lo stabilimento di Trieste

Continua a crescere lo stabilimento di British American Tobacco (Bat) a Trieste: l’azienda ha annunciato l’aggiunta di 16 nuove linee di produzione, per un investimento da 80 milioni, e un piano di assunzioni mirato a rafforzare la forza lavoro, con ulteriori 150 persone entro il 2026. L’inaugurazione della prima linea aggiuntiva è avvenuta il 9 settembre a Trieste, alla presenza del ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso, del ministro per i rapporti con il Parlamento (nativo della regione) Luca Ciriani, del presidente del Friuli Venezia Giulia Massimiliano Fedriga. Entro la fine del 2026, con l’entrata a pieno regime, il polo raggiungerà una capacità complessiva di 25 linee, raddoppiata rispetto all’obiettivo iniziale del piano industriale che ne prevedeva fino a 12 entro il 2027.

Nuovi prodotti

L’ampliamento sarà interamente dedicato a nuove categorie di prodotto a base di nicotina, contenenti tabacco o foglie di tè rooibos: stick innovativi caratterizzati ma microfori, realizzati attraverso estrusione. Verranno attivati dagli utenti nei dispositivi di riscaldamento. Potranno fregiarsi del marchio made in Italy e saranno dedicati esclusivamente al mercato italiano. Le nuove linee si aggiungono a quelle già operative dedicate alla produzione di sacchetti di nicotina per uso orale, oggi distribuiti in Italia e in altri 15 Paesi europei, e a quella di recente avvio destinata alla produzione di prodotti per la terapia sostitutiva della nicotina (Nrt). L’espansione porta ulteriori 6.300 mq di spazi – che comprendono il recupero di un magazzino in disuso dell’Interporto di Trieste – per 30.000 mq di superficie totale: triplicati i 10.000 mq previsti dal piano industriale originale.

«Questo progetto è la testimonianza della nostra lungimiranza e delle aspettative che riponiamo in questo hub di eccellenza che, per Bat, riveste un ruolo strategico fondamentale a livello globale», ha spiegato Fabio de Petris, presidente e ad di Bat Italia. «Trieste è per noi un asset fondamentale, un vero e proprio volano per lo sviluppo dell’intera regione che contribuisce alla crescita del Pil locale e consolida il prestigio del territorio, diventando la vetrina dell’eccellenza del Made in Italy», ha aggiunto Andrea Di Paolo, presidente di Bat Trieste.

Gli investimenti

L’ampliamento fa parte del piano di investimento iniziato nel 2023 da 500 milioni di euro in cinque anni. Secondo un’analisi condotta dal Mib Trieste School of Management – che ha analizzato l’impatto economico generato dall’Hub nella regione – solo nel 2024, gli investimenti di Bat hanno raggiunto i 168 milioni di euro con un valore della produzione pari a 30 milioni di euro. L’utile, pari a 1,6 milioni di euro nell’ultimo esercizio commerciale, è stato interamente reinvestito per lo sviluppo della società.

Fonte: Il Sole 24 Ore