Bulgari, le novità di Watches & Wonders fra ultraslim e orologi-gioiello

Seppure in digitale, quello che inizia oggi sarà il primo Watches and Wonders di Ginevra per molti brand. Tra questi Bulgari, il cui ceo Jean-Christophe Babin si prepara ad affrontare questa settimana dopo avere chiuso il primo trimestre 2021 in modo soddisfacente. Senza poter entrare nello specifico prima della pubblicazione ufficiale dei dati, sottolinea: «Siamo sopra al 2019 in quei Paesi in cui non è forte l’incidenza del turismo e di poco sotto in nazioni come Francia e Italia. In Italia il team locale ha fatto un lavoro eccezionale per accrescere la clientela domestica che è aumentata del 25%, anche se non possono bastare tre mesi per compensare la massa enorme di travel retail scomparsa che per noi, come per tutti i marchi del lusso, è la parte più importante».

Dopo la partecipazione agli Lvmh Watch Days dello scorso gennaio, Babin preannuncia una seconda edizione dei Geneva Watch Days (di cui Bulgari è stato membro fondatore) per la seconda parte dell’anno. Ma dopo anni di presenza a Baselworld oggi c’è uno storico debutto a Watches and Wonders di Ginevra.

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Le novità, dall’ultra slim ai pezzi unici

Qui il focus di Bulgari è incentrato sull’orologeria maschile che vale il 25% in questo settore del marchio ed è – spiega il ceo – «in crescita nel segmento alto di gamma e nelle complicazioni, un fenomeno che rileviamo anche nella gioielleria. A Watches and Wonders di Ginevra lanciamo l’Octo Finissimo Calendario Perpetuo, modello il cui spessore totale di 5,80 mm ci permettere di segnare il settimo record tra gli ultraslim. Nonostante sia una grande complicazione è pensato per essere indossato ogni giorno».

Tra le novità anche degli Octo Finissimo Cronografo, un Octo Finissimo Tadao Ando in 160 pezzi realizzato con il celebre architetto giapponese. Per il polso femminile ci sono il Serpenti Misteriosi Cleopatra, spettacolare orologio/bracciale con pietre preziose (esemplare unico), due Diva’s Dream Divissima e due Allegra.

«Le fiere sono cambiate per sempre»

Restando sul tema fiere e relativo impegno economico, il vero banco di prova con Watches and Wonders per il brand si avrà nel 2022: «Per quest’anno, essendo tutto digitale, i costi saranno simili a quelli dei Geneva Watch Days. Per il futuro, sicuramente non spenderemo mai più cifre come quelle di Basilea o quello che avremmo potuto spendere all’Sihh (il nome della versione precedente di Watches and Wonders, ndr). Oltre a questo, non parteciperemo più a saloni con un format uguale a quelli del passato». I motivi? «Oggi i dealer hanno bisogno di prodotto, capirne il potenziale e venderlo. Non sono interessati a vedere quanto il tuo stand sia il più bello. Se il prossimo Watches and Wonders sarà ispirato all’idea dei Geneva Watch Days, un misto di fisico e digitale con la partecipazione dei 38 marchi più prestigiosi (anche se ne mancano alcuni all’appello), quindi con una rappresentanza completa dei marchi di lusso, ben venga. Se, invece, sarà una “Baselworld refresh” con un pizzico di digitale e dei diversivi, ma sempre a costi elevatissimi e con poco margine di decisione per noi marchi, non mi soddisferà. Siamo entrati in un mondo nuovo, non solo per le fiere, ma per tanti aspetti del business che il post-covid non potrà cancellare».

Fonte: Il Sole 24 Ore